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Tappa a Hincapie che beffa in volata lo spagnolo Pereiro dopo una fuga durata oltre 180 chilometri

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Evidentemente al Tour de France una massima del genere non va per la maggiore, visto che nella tappa più difficile della Grande Boucle nessuno ha le gambe e il coraggio per tentare di mettere veramente in difficoltà la maglia gialla Armstrong. E così al traguardo ha la meglio una fuga di comprimari (vince Hincapie), e la lotta per la classifica viene infiammata solo da Ivan Basso, che perlomeno attacca e, pur non riuscendo a staccare Lance, si installa al secondo posto, con 25" su Rasmussen (che gli è inferiore nelle prove contro il tempo, e potrà quindi essere tenuto a distanza sabato nella crono di Saint-Etienne), e 3'12" su Ullrich (margine abbastanza di sicurezza, sempre in chiave cronometro). Per creare qualche grattacapo ad Armstrong bisognava provare l'assalto con un po' d'anticipo (lui soffre queste situazioni fuori dagli schemi); invece i suoi contendenti non riescono a rivoluzionare le proprie categorie interpretative, e si comportano esattamente come il texano pensa e spera: tranquilli fino alla penultima salita, poi lì qualcuno (Basso, appunto), prova a far qualcosa. La tappa è partita con l'attacco al km 27 di Hincapie, Sevilla, Pereiro, Boogerd, Dekker, Kroon, Bertogliati, Caucchioli, Bertolini, Davis, Camano, Brochard, Pineau e Astarloza. Il gruppo lascia tantissima corda agli attaccanti, che ottengono un vantaggio massimo di 19'16" al km 128, dopo i primi due colli di giornata (Portet d'Aspet, intitolato a Fabio Casartelli nel decennale della tragica morte dell'italiano sulla discesa di questo colle pirenaico, e Menté). Il plotone procede compatto e senza sussulti, controllato dalla Discovery Channel. Tra i primi forza Dekker, in favore del compagno di squadra Boogerd, e poi si stacca sul Col de Portillon. Perdono terreno, tra i fuggitivi, anche Astarloza, Bertogliati, Pineau, e, sul successivo Peyresourde, Camano, Bertolini, Davis e Kroon. In gruppo la Csc si fa vedere davanti sul Portillon per un attimo, poi con più convinzione sul Peyresourde, ma nessuno dà il cambio di ritmo. Per vedere un attacco alla maglia gialla bisogna aspettare il km 178, sul Val-Louron, quando Basso fa un allungo secco con cui stacca tutti a parte Armstrong. Ullrich non risponde subito, ma torna pian piano sugli altri due. Rasmussen è più indietro, con Piepoli, Mazzoleni, Mancebo e Landis. Vinokourov è ancora più indietro. Tra i primi restano in testa Brochard, Pereiro, Hincapie, Caucchioli, Sevilla e Boogerd. Il margine, in cima al Col de Val-Louron, è di 7'40" su Armstrong, Basso e Ullrich. A più di un minuto dalla maglia gialla c'è Rasmussen con Mazzoleni e Vinokourov. La salita finale, che porta a Pla d'Adet, è il teatro degli ultimi assalti di Basso, che ci prova subito e stacca quantomeno Ullrich, distanziandolo in un'ideale battaglia per il secondo posto finale. Rasmussen patisce ancora. Davanti Pereiro, Hincapie e Boogerd staccano gli altri, ma non appena rallentano un attimo, il tenace Caucchioli si rifà sotto, mentre Sevilla praticamente si ferma per aspettare Ullrich e aiutarlo. A poco più di 4 km dalla vetta Pereiro e Hincapie se ne vanno soli, e Caucchioli e Boogerd non sanno più recuperare. Lo sprint a due vede prevalere nettamente l'americano, che si è risparmiato un po' di più rispetto allo spagnolo nel corso della lunga fuga. Basso precede Armstrong per il sesto posto, e guadagna terreno prezioso per la classifica rispetto a Rasmussen e Ullrich. A questo punto, però, pare difficile pensare ad una sua possibile vittoria in questo Tour de France, vista la grande condizione di Armstrong. Oggi il Tour si concede il secondo giorno di riposo, domani ci sarà la frazione di uscita dai Pirenei, tutto sommato facile.

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