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Gatlin, messaggio a Powell

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L'atletica ha regalato grandi emozioni non solo per i record e per i fuochi di artificio finali ma anche per quel silenzio quasi irreale che ha avvolto l'impianto romano quando è stato osservato un minuto di raccoglimento per commemorare le vittime degli attentati terroristici londinesi. L'alta tensione non ha bruciato una delle gare piu attese, quei 100 maschili maschiati dall'assenza dell'ultim'ora del primatista mondiale Asafa Powell. E così il campione olimpico Justin Gatlin ha azionato le sue lunghe leve per volare a 9.96 che equivale al secondo tempo mondiale dell'anno precedendo Aziz Zakari (10.06) mentre nella gara femminile la francese Christine Arron ha confermato la rincorsa al Jackpot milionario grazie ad un eccellente 11.03. Aveva promesso l'attacco al suo record mondiale dei 3000 siepi Saif Saaed Shaheen, il keniano che ha optato per il passaporto del Quatar abbandonando il suo nome di Stephen Cherono. L'allievo del tecnico torinese Renato Canova ha seguito con diligenza la scia della lepre John Lagat che con il suo passaggio al primo chilometro in 2:35.57 aveva lanciato una gara perfetta per il primato. Ma quando Shaheen si è accorto che il keniano Paul Kipsiele Koech, bronzo ad Atene, non aveva nessuna intenzione di mollare il treno, l'andatura ha subito un rallentamento prima dell'ultimo giro nel quale Koech ha vestito i panni dell'eroe staccando il campione del mondo che solo sull'arrivo ha agguantato la vittoria con la migliore prestazione stagionale mondiale dell'anno con 7:56.34 (quinta prestazione mondiale di sempre). A soli 3 centesimi il keniano Koech che con 7:56.37 ha stabilito il suo nuovo limite personale. Pioggia di primati personali anche nei 5000 dominati dal keniano Isaac Songok (12:52.29) che ha fulminato al fotofinish il connazionale Eliud Kipchge (12:52.76). Nella gara femminile invece impressionante galoppata dell'etiope Tirunesh Dibaba che ha chiuso con l'ottimo crono di 14:32.57. Nei 1500 Rashid Ramzi si è confermato un cliente scomodo vincendo in 3:30.00 (migliore prestazione mondiale dell'anno). Non è scesa dal treno in corsa per il premio finale di un milione di dollari neanche l'americana Lashinda Demus che ha bissato Parigi vincendo i 400hs in 53.68; nel giro con gli ostacoli maschili c'è stata invece l'affermazione di James Carter (48.41). L'americano Dominique Arnold ha approfittato della defezione del quattro volte campione mondiale Allen Jhonson per infilare nei 110hs il primatista mondiale e campione olimpico Xiang Liu (13.11 per il primo e 13.24 per secondo). Vittoria di misura nei 400 per l'americano Tyree Washington (45.02) nella gara maschile e per Sanya Richards nel giro di pista femminile (49.82). La pedana dell'alto ha ospitato la migliore gara romana di sempre registrando la sorprendente affermazione dell'ucraino Andrey Sokolovskiy salito a 2.38 misura che gli ha consentito di superare il campione olimpico lo svedese Stefan Holm (2.36). E' atterrato a 85.50 il giavellotto di Andrus Varnik mentre la gara di asta ha regalato la vittoria all'americano col caschetto Toby Stevenson che ha valicato l'asticella posta a 5.81.

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