Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Guerra fredda Londra-Parigi

default_image

  • a
  • a
  • a

Mancano poche ore al verdetto e cominciano a volare i primi colpi bassi: protagoniste dello scambio di «cortesie», come era prevedibile, Londra e Parigi, le due candidate più autorevoli. La miccia è stata accesa da Jim Sloman e Rob Sheard, consulenti australiani che affiancano la delegazione di Londra 2012. «Lo stade de France è un impianto splendido — ha detto Sheard — se si vuole assistere ad una partita di rugby. Sfortunatamente, questo sport non fa parte del programma olimpico. Noi, a Londra, possiamo costruire uno stadio dedicato essenzialmente all'atletica. Si tratterà di un impianto in grado anche di produrre profitti e, in pratica, di autofinanziarsi. Penso che tutto ciò crei problemi a Parigi...». Anche Sloman è andato alla carica. «Lo stadio di Parigi non è fatto per l'atletica. A Sydney, nel 2000, hanno costruito un Olimpico per le gare di atletica leggera e poi, a Giochi finiti, lo hanno modificato per utilizzarlo anche dopo la manifestazione». Il regolamento del Cio prevede che i membri di una candidatura non commentino il lavoro svolto dalle città rivali. In attesa che il Comitato olimpico valuti la situazione e si esprima su eventuali violazioni, lo staff francese ha risposto per le rime. La replica è stata affidata a Bertrand Delanoe, sindaco di Parigi. «Mio nonno era inglese e da lui ho imparato una splendida parola: fair play», ha detto il primo cittadino. «Amo Londra -ha aggiunto- ma sono parigino e penso che Parigi meriti di vincere. Lo Stade de France? Ha un pregio innegabile: già esiste... e ogni giorno mostra tutte le sue qualità». Mentre Londra e Parigi si punzecchiano, Madrid spera di approfittarne e di aggiudicarsi le Olimpiadi 2012. La delegazione spagnola è sbarcata a Singapore come '«terzo incomodo». La capitale iberica è in una posizione intermedia: più indietro rispetto alle due big, più avanti rispetto alla coppia New York-Mosca a cui servirebbe un miracolo. New York invece crede nel miracolo Bloomberg. «L'11 settembre 2001 New York è caduta. Poi si è alzata e ha ripreso a correre. Adesso siamo pronti». Michael Bloomberg, sindaco della Grande Mela, riassume così lo spirito con cui la città affronta il rush finale verso il traguardo delle Olimpiadi 2012. Alla cena, svoltasi in uno dei ristoranti del Raffles City Convention Centre, hanno partecipato anche i membri del Cio James L. Easton per gli Stati Uniti e Alexander Popov per la Russia. Si potrebbe trattare di un'alleanza elettorale come quella che in questi giorni si è detto essere stata conclusa tra Londra e Madrid: quando la città più debole, in questo caso Madrid, sarà stata esclusa, i membri del Cio che la sostenevano, più quelli spagnoli che potranno partecipare al voto, sosterranno Londra. Allo stesso modo Mosca rilancerebbe con i «suoi» voti New York, che sembrava solo la terza nei pronostici dopo Parigi e Londra.

Dai blog