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PARTE L'INCHIESTA DELLA FIGC: I GRIFONI RISCHIANO DI RESTARE IN B

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Caso-Genoa, via agli interrogatori. Preziosi lascia la Lega

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S.Pietro e Paolo e dal gran caldo che la sta attanagliando da giorni, con gli interrogatori di stamane negli Uffici della Federazione di Via Allegri cominceranno i quattro giorni di indagini degli ispettori della Figc sulla presunta combine di Genoa-Venezia. Interrogatori che presumibilmente vivranno il loro momento più caldo proprio quando si concluderanno, martedì 5 luglio, giorno in cui in Via Allegri è previsto l'arrivo di Preziosi. Per quella data, infatti, insieme a lui dovrebbero presentarsi nella Capitale anche molti tifosi genoani intenzionati a sostenere in ogni modo il loro presidente, con annesso corteo fino alla sede della Federcalcio. Finiti gli interrogatori tutto il materiale verrà inviato alla Procura Federale che, dopo averlo esaminato, dovrà decidere caso per caso su deferimenti e contestazioni da muovere a tesserati e società. Poi si passerà al giudizio di primo grado davanti alla Disciplinare di Milano, che calcolando tutto dovrebbe aversi entro il 20 luglio; quindi ci sarà il giudizio di appello della Caf, non più tardi di Ferragosto. In attesa di essere interrogato, Enrico Preziosi ha presentato le sue dimissioni dalla carica di vice presidente della Lega Calcio per la serie B. Un atto per certi versi atteso e anche dovuto, vista l'inchiesta che lo riguarda. Dimissioni che verranno discusse nella prossima assemblea fissata per il 7 luglio. In sede di giustizia ordinaria, intanto, va segnalata la nuova richiesta di sequestro dei famosi 250mila euro notificata dalla Procura di Genova all'avv. Mazzali, difensore di Giuseppe Pagliara. Per i giudici genovesi, infatti, quei soldi costituiscono «il corpo del reato» dell'accordo illecito tra dirigenti genoani e veneti. A sua volta, il difensore di Pagliara aveva già presentato richiesta di dissequestro del denaro relativamente a quello effettuato precedentemente. Un ricorso, quest'ultimo, sul quale si pronuncerà il prossimo 4 luglio il Tribunale del Riesame, presso il quale la Procura di Genova ha depositato il famoso dossier di 400 pagine (con le relative intercettazioni telefoniche) che inchioderebbe i protagonisti della vicenda alle loro responsabilità. Dossier a proposito del quale lo stesso Pagliara si è detto più tranquillo. Sulla vicenda ieri si è fatta sentire anche l'Associazione Nazionale Magistrati, intervenuta a difesa dei colleghi impegnati nell'inchiesta con una nota in cui si manifesta «preoccupazione per l'ennesimo episodio che vede esponenti della magistratura pubblicamente disprezzati e perfino minacciati, accusati di essere colpevoli di aver avviato un'indagine su un presunta grave frode sportiva. Colpa questa dell'imbarbarimento del costume in atto nel nostro Paese».

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