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Granata promossi dopo i supplementari, agli umbri non basta lo 0-1. Decisivo il miglior piazzamento in campionato

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I granata però, vincitori all'andata 2-1, hanno dovuto aspettare la fine dei tempi supplementari per urlare la propria gioia: dopo lo 0-1 del novantesimo (Mascara), la gara si è infatti protratta per altri trenta minuti. Terminati anche quelli, la gioia è finalmente potuta esplodere e i granata hanno messo in cassaforte la quinta promozione della loro storia dalla B alla A. Hanno festeggiato in tanti, ieri sera allo stadio Delle Alpi: una folla immensa che ha sfiorato le sessantamila unità e alla quale il Toro non era proprio abituato. Nemmeno la città, a dire il vero, dal momento che i cugini juventini tanta gente la radunano solo quando sfidano Milan e Real Madrid. Per portare a casa la promozione, Zaccarelli si era affidato ancora una volta al 3-5-2: Pinga e Marazzina in avanti a combinare sconquassi, centrocampo solido e difesa bloccata. Semplice ma produttivo, soprattutto perchè il brasiliano era in una di quella serate da incorniciare: in nemmeno un quarto d'ora, tre palle gol granata e tutte grazie a mezze invenzioni del sudamericano. Per due volte era così Marazzina a sfiorare il gol: la terza era un tiro-cross dello stesso Pinga. Il Perugia, con Mascara che faticava a creare gioco, era tutto nella verve di Coly e Ferreira Pinto: il senegalese andava anche in gol di testa su punizione, ma era evidente il fallo precedente ben rilevato da De Santis. Gli umbri però prendevano fiducia e, sfruttando un mezzo pasticcio di Sorrentino, trovavano il vantaggio grazie a un gol in mischia di Mascara (21'): con oltre un'ora da giocare, il verdetto veniva così rimesso in discussione. In casa Toro sbarcava la paura, Peccarisi diventava inguardabile e il centrocampo pativa l'aggressività ospite. Non che il Perugia sprizzasse tecnica e gioco sopraffino, ma la mente era sgombra e ogni calcio piazzato diventava una minaccia per i pulcini granata: Stendardo sfiorava il raddoppio, Sorrentino si riscattava. Poi lampi di Toro, ancora sospinto da un Pinga sopra la media. Era, questo, il momento migliore della partita. Nella ripresa, mille falli, tanta paura e poco altro: tabellino vuoto, insomma, anche se il solito Coly ci provava sempre sui calci da fermo e il Toro appariva sempre più paralizzato mano a mano che passavano i minuti: Mezzano compiva un mezzo capolavoro fermando Floro Flores lanciato a rete quando mancava meno di un quarto d'ora alla fine, poi Pinga costringeva Squizzi a volare all'incrocio su una punizione calciata con il goniometro. Quindi, il nulla dei supplementari e il Toro in paradiso.

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