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L'instant replay dà lo scudetto a Bologna

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E' quello che ha consentito, sul suono della sirena, alla Climamio Bologna di aggiudicarsi uno scudetto incredibile, grazie al tiro finale di Ruben Douglas, violando il campo dell'Armani Jeans Milano 65-67. C'è voluto però l'uso della tecnologia, ovvero dell'instant replay, perchè Carmelo Paternicò, uno dei tre arbitri convalidasse il tiro precedentemente annullato. Secondo titolo dunque alla Effe scudata, capace di aggiudicarsi un tricolore meritatissimo tra mille difficoltà. I primi due quarti sono andati avanti come una montagna russa. Al via è scatta dai blocchi la Fortitudo che quasi senza accorgersene è andata avanti sullo 0-9, grazie soprattutto alla solida presenza di Dalibor Bagaric all'interno dell'area pitturata. Milano è riuscita a rompere la sua sterilità offensiva solo dopo 2'34", grazie ad un gioco da quattro punti di Gigena, e da lì è stata un'altra partita. Pian pianino la squadra di casa ha trovato nuovi protagonisti d'attacco ed il primo vantaggio, il 18-17 del 10', è stato messo a segno da Sasha Djordjevic. E proprio il play serbo, che sembra aver scoperto a 37 anni il filtro dell'eterna giovinezza ha messo a segno otto punti di fila e seguito dal fido Coldebella e McCullough ha spedito Milano sul +7 (29-22). Il motore bolognese ha battuto in testa ma Repesa ha trovato dalla panchina le risposte giuste al passaggio a vuoto. Basile ha cominciato a macinare gioco e così, distribuendo bene le conclusioni, la Climamio è rientrata ed ha operato il sorpasso fino al 32-35 del 20'. Ed anche nei quarti conclusivi la partita è andata avanti a strppi. Avanti prima l'una e poi l'altra, con Djordjevic da una parte e Basile dall'altra a menare le danze. Fino all'ultimo decisivo tiro. Dopo che Blair aveva fatto 1/2 dalla lunetta (65-64) il pallone è finito a Basile che raddoppiato l'ha fatto scivolare nelle mani di Douglas. Per un tiro che resterà nella storia. Come l'applauso di civiltà degli 11.000 di Milano.

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