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Velocisti, ultima chiamata Da domani a sabato spazio agli scalatori

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E infatti la chiamata per i velocisti è rivolta più che altro alle loro gambe, perché non li tradiscano sulla salita del Bric Berton, che parte al km 150 e scollina al km 170. Intendiamoci, sono 20 km abbastanza semplici, affrontati recentemente in un paio di edizioni della Milano-Sanremo al posto del classico Monte Turchino. Subito dopo la vetta, sono previsti 10 km di chilometri di discesa, quindi un ultimo dentello di 5 km (Colle del Giovo) e altri 15 di picchiata verso la via Aurelia; infine, 10 km di pianura. In gruppo c'è stanchezza, quindi è possibile che il Bric Berton respinga effettivamente gli sprinter, anche se poi tra discesa e pianura finale ci sarebbe lo spazio per recuperare, con l'aiuto delle squadre. In ogni caso, sarà difficile che Petacchi e Zabel, i due più forti specialisti rimasti in gara (gli altri si sono tutti ritirati), perdano le ruote dei migliori in salita. Gli altri velocisti, giovani o comunque non al livello di Ale ed Erik, faticheranno sicuramente di più. Proprio per questo motivo qualcuno di loro potrebbe essere tentato di infilarsi in una fuga da lontano; è questo lo sviluppo alternativo della tappa di oggi: un gruppetto di comprimari che parte al mattino e riesce ad arrivare a Varazze. Non dovrebbero invece esserci sussulti tra gli uomini di classifica. Non perché nessuno voglia fare un tentativo folle nel finale; ma perché il pensiero delle prossime tre tappe farebbe desistere chiunque dallo sprecare energie che saranno più utili da domani a sabato, in un programma che prevede ancora otto gran premi della montagna, alcuni dei quali durissimi, con due arrivi in salita, e una cronometro che richiederà la massima concentrazione. Di spazio per attaccare Savoldelli ce ne sarà, insomma, senza che i rivali della maglia rosa debbano scomodarsi sin da oggi.

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