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«Col pluralismo più ricavi e benessere per il calcio»

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È l'analisi del settore dei diritti tv sul pallone fatta dallo studio di Italmedia Consulting alla vigilia del lancio dei servizi di pay per view di Mediaset e La7: un evento che di fatto elimina il monopolio di Sky dopo la fusione di Stream e Tele+, e allarga, diversificando l'offerta, il numero degli operatori. «Ci troviamo di fronte a più operatori che operano su mercati diversi e su piattaforme diverse - spiega l'autore dello studio, il professor Augusto Preta - Questo non significa che all'interno non ci sia qualcuno che ha un potere maggiore degli altri, ma si tratta di più soggetti che concorrono per avere gli stessi contenuti». Il primo a beneficiarne dovrebbe proprio essere il calcio, anche se Sky, finora unico operatore sul satellite, quando andrà nel 2007 a ricontrattare con i club secondo lo studio risparmierà oltre 100 milioni di euro perché non dovrà più pagare un servizio in esclusiva. Si arriverà a una situazione di «benessere del consumatore - continua l'esperto - in cui sia a monte che a valle ci sono le condizioni migliori per operare e in un certo qual modo si avrà anche un beneficio sociale. Se io devo vendere un prodotto con 4-5 acquirenti è sicuramente un bene». In base alla ricerca, già dal 2007, anno in cui scadono i contratti dei club per la trasmissione via satellite, lo scenario di mercato sarà diverso: il digitale terrestre avrà cinque milioni e mezzo di utenti, superando il satellite, ma anche il cavo, in particolare la tv via Adsl, che avrà 2,5 milioni di abbonati. Nel 2007 le squadre avranno dunque 150 milioni in più rispetto ai contratti precedenti.

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