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La moviola è ingiusta e inapplicabile

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Per fortuna non è così e non sembri questa un'affermazione antidemocratica. Se alla gente che, con o senza preparazione specifica, vede smascherati dalla tv errori veri o presunti dei nostri arbitri, prospetti la possibilità che ci sia un sistema per cancellarli o per ridurli è fin troppo evidente che ricevi un grande consenso. In un eventuale referendum si otterrebbe uno di quei risultati che si definiscono bulgari. Ma se dal referendum popolare si passa ad uno riservato agli addetti ai lavori le cose cambiano. Per un Ronaldo che plaude al progetto troviamo un Rivera ed un Mazzola che lo respingono ma sarebbe un errore dare completa credibilità solo all'opinione dei campioni. C'è una considerazione molto importante da fare. Tutto è nato da una lettera che Carraro ha indirizzato alle autorità internazionali ma la data di questa lettera è molto sospetta per due motivi. Perché è stata spedita alla vigilia delle elezioni per la presidenza federale (poi rinviate secondo una vergognosa abitudine del nostro calcio) e perché è arrivata dopo la peggiore prestazione collettiva dei nostri arbitri. Su 30 voti a disposizione dei nostri giornali specializzati (10 partite per i 3 quotidiani sportivi) gli arbitri hanno ottenuto 18 insufficienze, solo tre sono stati unanimemente promossi con un 6 stiracchiato. Due giornate prima, però, era stata una giornata esemplare con 4 insufficienze su 30 (due 5 e due 5,5) tutte bilanciate da due sufficienze attribuite dagli altri due quotidiani. Detto questo vorrei spiegare perché sono sempre stato e perché sono contrario alla moviola in campo. La ragione principale è perché vedo la proposta inapplicabile, poi perché la trovo ingiusta. Conoscendo un po' la televisione so perfettamente che non tutte le partite hanno la stessa copertura televisiva. Quante telecamere avrà avuto ieri sera Juventus-Milan, e Messina-Atalanta? Domanda successiva. Chi fermerà il gioco? Non certo l'arbitro, convinto di aver visto bene. Non i suoi assistenti, che hanno già oggi la facoltà di attirare l'attenzione dell'arbitro. Potrebbe farlo il quarto uomo che dovrebbe verificare l'azione attraverso il replay sempre che la regia lo fornisca. Ed in quali tempi? Il regista, se è bravo ed esperto, non può correre il rischio di perdere l'azione successiva, soprattutto se è importante. Ricordo un episodio. In una partita di Champions, Juventus-Verona disputata a Torino senza pubblico, Aldo Serena, attaccante della Juventus, commise un fallo di mano nella propria area simile a quello del difensore bresciano Mareco in Brescia-Roma di domenica scorsa. L'arbitro, il francese Wurtz, fece proseguire il gioco e sull'azione successiva assegnò alla Juventus un rigore, trasformato da Platini. Cosa sarebbe successo, con la moviola in campo? Nella migliore delle ipotesi la regia avrebbe mandato il replay non prima dell'assegnazione del rigore alla Juventus, approfittando delle proteste dei giocatori del Verona, divise tra quelle per il mancato rigore a loro favore e quelle per quello decretato a favore della Juventus. Non vado oltre e non perché si tratti di un caso limite ma perché ne potrei citare mille. Senza contare le precarie condizioni in cui il quarto uomo dovrebbe svolgere il suo delicato lavoro di verifica. La pioggia, il sole, che impedisce di vedere bene il monitor, ecc. Tralascio le situazioni più frequenti e più difficili da giudicare, quelle relative al fuori gioco ed ignoro volutamente la questione dei gol fantasma, perché se ne verificano non più di tre o quattro in una stagione in un campionato deciso da 100-120 calci di rigore e da 400-500 fuori gioco. I richiami a quanto avviene negli altri sport sono irrilevanti perché l'applicabilità della norma va giudicata nell'ambito in cui si vuole utilizzarla. Insomma sono contrario ma ringrazio i colleghi di questo giornale, non tutti d'accordo con me, che mi hanno consentito di esprimere la mia opinion

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