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Capello unico male? Difficile credere che nessuno sapesse

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Mi è mancato l'unico riferimento culturalmente accettabile, quello dei miei amici Gianfranco Giubilo e Marcello Micci, che riescono ad essere contemporaneamente tifosi ed obbiettivi. Ci sono personaggi che definirli giornalisti mi sembra troppo; che pur occupandosi esclusivamente di calcio (probabilmente non sanno nemmeno in quanti si gioca a basket e non conoscono il significato di tie-break) si sorprendono se un professionista cambia maglia o panchina secondo convenienza. La quale, almeno in questo caso, sembra reciproca se è vero che la Roma è stata sollevata da un gravoso contratto mentre il tecnico friulano, rinunciando a qualche credito ed accettando un compenso un po' inferiore ma comunque sontuoso, ha visto riconosciuto il suo rango aggiungendo la panchina della Juventus a quelle di Milan, Real Madrid e Roma che gli hanno già fruttato un robusto patrimonio ma anche qualche scudetto. Alla rabbia incontrollata dei tifosi-opinionisti ha probabilmente fatto eco, mascherato secondo classe e capacità professionale, il disappunto di coloro che hanno patito quello che è stato certamente uno degli scoop più clamorosi nella storia più recente del giornalismo calcistico. Capello ha preso in contropiede la critica e l'opinione pubblica e poco importa se lo abbia fatto calcolando le reazioni alle quali sarebbe andato incontro oppure se il segreto gli sia stato abilmente carpito. Ovviamente ed improvvisamente Capello è diventato il responsabile di tutti i guai della Roma e non l'allenatore che in cinque campionati ha realizzato la miglior media di piazzamenti (un primo, due secondi, un sesto ed un ottavo posto) mai registrata in tutta la storia della società. Certo vi è riuscito perché un presidente fin troppo generoso gli ha messo a disposizione il materiale necessario. Personalmente non credo che un allenatore incida più del venti per cento nel rendimento di una squadra ma uno che vince a Milano, a Madrid ed a Roma deve essere sicuramente bravo. Non si può nemmeno accusare Capello di avere indirizzato verso Torino Zebina ed Emerson perché è abbastanza naturale che un allenatore cerchi di avere a disposizione dei buoni giocatori. Detto questo bisogna ammettere che la Roma ha reagito talmente bene, assicurandosi il miglior tecnico disponibile sul mercato, Cesare Prandelli, che è difficile credere che non fosse al corrente delle intenzioni del suo ex allenatore.

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