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Giro d'Italia Il veronese batte Simoni e allunga in classifica

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Il giovane veronese che sta dominando il Giro ha ottenuto ieri a Bormio 2000 la sua quarta vittoria di tappa, allungando un tantino in classifica, ed ora solo due giorni lo separano dalla consacrazione di Milano: un epilogo che neanche il più ottimista dei suoi tifosi avrebbe potuto sognare. La diciottesima frazione era uno spauracchio. Il ragazzo non era mai salito fin sopra il Gavia, affrontato ieri come seconda salita; e sin dalla vigilia si sapeva che qualcuno avrebbe provato a inventare qualcosa per rimescolare le carte. Quel qualcuno si è rivelato essere Garzelli, che è scattato proprio sul Gavia e ha guadagnato nella scalata quasi 2'. Ma poi il varesino ha avuto la sfortuna di trovare per strada tre compagni (in fuga da prima del Tonale) che non lo hanno aiutato (Moreni e gli spagnoli Gomis e Vila). E così il solito prezioso lavoro degli uomini Saeco ha ricucito il ricucibile, sprofondando il povero Garzelli in una depressione esplicatasi sull'ascesa finale, quando il portacolori della Vini Caldirola si è staccato sin dai primi metri. In tutta questa vicenda, Cunego non ha perso la calma, restando al suo posto in attesa di venir fuori alla distanza, sull'ascesa finale che portava al traguardo di Bormio 2000. Ma anche il suo (ex) capitano aveva scelto l'ultima salita per provare a dare una spallata alla classifica. Ed è stato proprio Simoni a scattare, a 8 km dalla vetta, pur senza assestare un colpo da ko. Popovych è andato in difficoltà, Honchar ha retto bene, e Cunego ha aspettato che Cioni chiudesse il buco; una volta tornato su Simoni, Damiano ha capito che il trentino non avrebbe neanche provato a prendersi almeno un meritato successo di tappa. E allora è partito a sua volta come una scheggia ai 300 metri. Ha messo fra sé e gli altri qualche secondo ancora, si è preso un utilissimo abbuono di 20", e in classifica il margine che lo separa da Honchar e Simoni (che per lo meno ha scalato la terza posizione) gli dà maggiore sicurezza. Oggi la penultima tappa della corsa rosa sarà la Bormio-Presolana, nella quale verranno affrontate le ultime difficoltà altimetriche: il Mortirolo, l'inedito Vivione e, poco prima dell'arrivo, la Presolana. Saranno 122 km di passione per Cunego, dopo di che, se tutto andrà bene, avremo ufficialmente il nuovo, fresco, sorprendente vincitore del Giro.

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