Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Capello «fugge» alla Juve, arriva Prandelli Baldini sull'ex giallorosso: «Il divorzio era nell'aria, ma la sorpresa vera è la destinazione»

default_image

  • a
  • a
  • a

La notizia arriva nella capitale come un fulmine, squarcia quel poco di sereno che s'era da poco affacciato sul cielo romano e innesca una serie di reazioni a catena. La prima, quella della società (ma anche della tifoseria), è di incredulità. Baldini raggiunto al telefono dai cronisti cade dalle nuvole... e non mente. «Cosa? Capello? Chi, quando?». Ma la reazione non s'è fatta attendere e dopo una giornata di contatti, telefonate e controlli incrociati, Baldini in serata corre a Firenze per chiudere l'affare-Prandelli. Sarà l'ex tecnico del Parma, proprio colui che doveva dirigere la Juve del dopo-Lippi, a guidare la Roma per i prossimi tre anni. Poco meno di un milione e mezzo di euro a stagione e una grande predisposizione a fare le cose con i giovani, sono state le carte vincenti dell'allenatore indicato da molti quale astro nascente del calcio italiano. «L'accordo è stato appena concluso» ha annunciato lo stesso Baldini poco prima della mezzanotte. Con il nuovo tecnico c'è accordo su tutto, perchè in realtà la Roma, anzi Baldini, aveva già intuito che le possibilità di perdere Capello aumentavano con il passare dei giorni e già da qualche tempo aveva pronta nel cassetto l'alternativa. «Abbiamo discusso — prosegue Baldini — di tutti i programmi della squadra e poi abbiamo trovato l'accordo sui termini economici del contratto». Ufficiali solo a Borsa aperta: per ovvi motivi. Il signor Fabio Capello dunque alza i tacchi e «fugge» proprio alla Juventus, rivale storica della Roma contro la quale, lo stesso tecnico, si era più volte scagliato (ora viene da pensare quanto le sue esternazioni fossero autentiche). «Mai alla Juve» aveva urlato non più di qualche mese fa, «perché alcune squadre non ti danno stimoli e la Juve è tra queste». Evidentemente i soldi hanno aiutato Capello nell'ardua decisione che complicherà non poco i suoi prossimi passaggi nella capitale non tanto per la scelta, quanto per i modi: non una parola, non un cenno con nessuno. Incredibile. Giusto quindi parlare di una vera e propria fuga, viste le modalità dell'accordo raggiunto con i bianconeri (tre anni a tre milioni di euro a stagione, uno meno di quanto percepiva a Roma), una uscita di scena dal dubbio gusto che lascia sbigottito chi pensava di conoscere il tecnico di Pieris. Capello non ha guardato in faccia nessuno, nemmeno Franco Baldini, l'uomo con il quale ha diviso gioie e dolori dei suoi cinque anni in giallorosso. Il suo saluto è affidato a uno scarno comunicato diramato nella serata di ieri: «Circostanze contingenti e repentine hanno inaspettatamente determinato, dopo 5 anni, la cessazione del mio rapporto di collaborazione con la A.S. Roma. Mando a tutti gli amici romani un saluto cordiale, e in particolare sono grato al presidente Sensi per l'opportunità che mi ha dato di lavorare con la squadra giallorossa. I dirigenti, i giocatori, i collaboratori e i tifosi rimarranno per sempre uno dei più bei ricordi della mia vita». Solo giovedì scorso Capello aveva partecipato a una riunione tecnica sul futuro della Roma, dove si era discusso di tutto: mercato compreso. Una sorta di cavallo di Troia per il nemico numero uno della Roma: Moggi. Adesso a Torino sanno come si muoverà sul mercato la società di Sensi. Seppur incredulo, Baldini non sembra preoccupato delle informazioni in possesso del tecnico friulano. Ieri il ds giallorosso, assieme a tutta al dirigenza della società, presidente Sensi compreso, ha partecipato al vertice «straordinario» indetto in extremis a Villa Pacelli. Un incontro servito per stabilire l'atteggiamento della società su una questione che l'ha trovata impreparata. In serata il comunicato ufficiale del club: «L'A.S. Roma Spa rende nota la scelta operata dal proprio allenatore, Sig. Fabio Capello, di esercitare il diritto di recedere anticipatamente dal contratto che lo legava alla società fino al 30 giugno 2005». E poi i ringraziamenti di rito.

Dai blog