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Playoff e rigori per un calcio più pulito

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Il fenomeno non è mai scomparso e si illude chi pensa che tutti i nostri campionati di calcio, dalla serie A alle ultime categorie, siano sempre stati regolari. Ci sono tre tipi di irregolarità, ed una sola riguarda le scommesse. È ridicola ed indifendibile la norma che impedisce ad un tesserato di scommettere. Si può far scommettere da un parente o, ancor meglio, da un amico. Fuori dalle scommesse gli interventi per indirizzare l'esito di una partita vengono suggeriti dalle esigenze di classifica ed è fin troppo evidente che la formula del girone determina, nella fase finale di un campionato, una serie di partite a rischio che sono quelle in cui solo una squadra ha pressanti interessi di classifica. I playoff, che sostengo da sempre, non eliminerebbero ma ridurrebbero sensibilmente il numero di queste partite e renderebbero sicuramente pulite gli spareggi finali. C'è infine una terza situazione, anche qui ineliminabile ma riducibile nel numero, che è quella in cui un pareggio può giovare in modo decisivo ad entrambe le squadre. A memoria ricordo un Ascoli-Roma ed un Torino-Vicenza in cui il pareggio metteva matematicamente al sicuro le due squadre ed è inutile dire che quelle partite sono finite con uno 0 a 0, più facile da amministrare di un 1 a 1. Forse è meno scema di quanto appaia ad una prima lettura la proposta di Blatter che ha suggerito di eliminare il pareggio ed affidare ai calci di rigore l'esito di una partita. Molti anni prima se n'era parlato ad un convegno organizzato nel 1980 dalla Gazzetta dello Sport ed al quale ho partecipato ma la proposta è rimasta in un cassetto. Prima che l'ultimo campionato venga archiviato ed in attesa che il mostruoso campionato di serie B emani le ultime sentenze, vorrei spendere qualche considerazione sui numeri dell'ultima stagione. Il più interessante è quello che riguarda il crollo del fattore campo. In tutta la storia della serie A (2 campionati a girone unico) non era mai accaduto che le squadre di casa conquistassero meno del 60 per cento dei punti a disposizione. Ebbene nel campionato scorso questa percentuale è scesa al 58,7 ed il numero delle vittorie fuori casa (84) ha demolito il primato precedente che era, per i tornei a 18 squadre, di 79. Sempre i numeri confermano che l'ultimo torneo è stato il meno equilibrato in tutta la storia del nostro calcio. Da quando è stata introdotta la formula dei tre punti (1994-95) il totale dei punti conquistati dalle prime quattro (281) non era mai stato così alto , quello delle ultime quattro (105) non era mai stato così basso. Il rapporto tra i due totali (37,4) abbassa clamorosamente i dati dei precedenti campionati, mai inferiori al 40 per cento. Un ultimo dato e riguarda la Roma ed il suo portiere, Ivan Pelizzoli, che ha subito 14 reti in 31 partite. Non si tratta di un record, che appartiene a Fabio Cudicini (ex romanista), che nella stagione 1968-69 giocando nel Milan subì 8 reti in 29 partite, tuttavia quella di Pelizzoli (ma ovviamente di tutta la difesa e di tutta la squadra) rimane la sesta prestazione assoluta in tutta la storia della serie A.

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