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MAURESMO

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Una settimana prima avevamo sofferto una finale a senso unico tra Carlos Moya e David Nalbandian, ieri invece ci siamo entusiasmati per lo spettacolo e le emozioni che ci hanno regalato Amelie Mauresmo e Jennifer Capriati. Non era mai successo, da quando il tie-break è stato introdotto nel tennis, che una finale del Foro Italico si decidesse al tie-break del set decisivo. È esattamente quello che è successo ieri quando la Mauresmo, che a Roma aveva già perduto tre finali, è riuscita ad imporsi per 8 punti a 6 in quella specie di lotteria che alcuni, sbagliando, considerano il tie-break. In realtà questa geniale invenzione di un vecchio appassionato, l'americano Jimmy Van Allen, concentra in pochi attimi le difficoltà tecniche e soprattutto psicologiche di uno sport che è crudele ed insieme affascinante perché, dopo ore di gioco (ieri sono state due e mezza) è un punto a decidere, ma spesso lo conquista il giocatore che ha i nervi più saldi o semplicemente più coraggio. Queste qualità non era mai state il punto di forza di Amelie Mauresmo, giocatrice di grande talento ma di altrettanta fragilità. E' possibile però che la Mauresmo, che la settimana scorsa aveva vinto anche il torneo di Berlino, abbia trovato una serenità che turbolente e difficile vicende personali non le avevano mai concesso. In altre parole penso che un anno fa, quando la Mauresmo giunse a due punti dalla vittoria contro la belga Clijsters, questa partita Amelie l'avrebbe perduta. E' stata davvero una bella partita. Si sono visti scambi violentissimi ed affascinanti con la Capriati superiore per velocità di palla e la Mauresmo capace di maggiori varianti. La Capriati ha iniziato benissimo comandando il gioco mentre la Mauresmo si imballava in ben quattro doppi falli. Perduto il primo set per 6-3, la Mauresmo diventata più aggressiva nel secondo. Mancava una palla per il 3 a 0, una per il 5 a 1 ma alla fine restituiva alla Capriati il 6-3 del primo set. Nel terzo la Capriati andava 4 a 2, si faceva raggiungere sul 4 pari ma sul 5 a 4 arrivava al match point. Lo sciupava mettendo lungo un dritto dopo di che si andava al tie-break. La Capriati, incoraggiata da uno dei nove doppi falli dell'avversaria, andava 2 a 0, quindi 3 a 1 ma qui sbagliava due rovesci che forse le costavano il match. Infatti la Mauresmo saliva 6 a 5 ma sul primo match-point veniva infilata da uno straordinario passante di dritto, ma il secondo, procurato da un errore di dritto della Capriati, era quello buono. Sono state due ore e mezza di grande tennis e la stessa Capriati, malgrado la sconfitta, era contenta per avere contribuito ad un grande spettacolo. La Mauresmo naturalmente sogna il Roland Garros ma non sarà facile perché la concorrenza sarà più numerosa ed agguerrita. Per ora è riuscita a sfatare la tradizione contraria al Foro Italico, Parigi può attendere.

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