Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Festa Milan, Baggio saluta. Maldini dice «no» a Trap

default_image

La banda-Ancelotti vince 4-2, trono dei bomber a Sheva. Il difensore chiude le porte alla Nazionale

  • a
  • a
  • a

Finisce 4-2 una gara divertente che resterà nella storia, perchè il campione di Caldogno ha preso la sua decisione e a 37 anni mette fine a una carriera fantastica. Tra premiazioni e grandi coreografie, Ancelotti schiera la formazione migliore con l'unica preoccupazione di far divertire la gente e, con un giocatore come Kakà, l'obiettivo è molto più facile da raggiungere. Il brasiliano si conferma ancora una volta capace di giocate eccezionali e dà spettacolo per tutti i i 90'. Partono tutti dai suoi piedi gli assist per Shevchenko, impegnato a battere il suo record di 24 gol in una stagione, ma l'ucraino spreca prima con il destro e poi con il sinistro. Cambia le scarpe al 22', Sheva, ma prima che lui eguagli il suo record, Kakà manda in gol Tomasson con un cavalcata di 50 metri conclusa con un assist perfetto per il danese, che inchioda Castellazzi con un destro potente sotto la traversa, firmando il suo gol n.11 in sole 17 gare giocate da titolare. È il 36' e passa solo un minuto per vedere Shevchenko depositare comodamente in rete una respinta corta di Castellazzi su un diagonale di Cafù. È l'apoteosi della festa rossonera, è la conferma del potenziale offensivo di una squadra che merita giustamente il titolo di campione d'Italia per la qualità del gioco e per il talento dei suoi campioni. Anche le riserve come Abbiati mostrano di essere all'altezza e il portiere rossonero dà un dispiacere a Baggio, togliendo dall'angolo basso una sua punizione dai 20 metri. De Biasi perde Caracciolo prima della fine del tempo, ma è la difesa il suo reparto più in difficoltà. Anche perché il Milan continua ad attaccare anche nella ripresa. Matuzalem trova l'angolo giusto all'8' ma al 14' Kakà segna il suo 11/0 gol e poi Rui Costa, entrato per Tomasson, porta a 4 le reti del Milan. Grandi abbracci per il portoghese che è il simbolo dello spirito di questa squadra, piena di campioni che accettano la panchina senza fare polemiche. Baggio chiude come sa fare lui un triangolo con Matuzalem e il brasiliano segna un altro splendido gol. Poi è solo festa. Sugli spalti compare perfino una capra vestita di rossonero, ma il momento più emozionante arriva al 39' quando Baggio esce, saluta e se ne va. Per l'ultima volta. Berlusconi fa i complimenti alla squadra: «Una stagione da dieci e lode», Maldini invece gela Trap e gli italiani. «Non torno indietro, niente Europei».

Dai blog