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Adriano manda l'Inter in Champions League

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Decisivo anche Recoba. I toscani retrocedono in B: non serve l'illusione iniziale di Lucchini

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Adriano scalza Vieri dal trono, lo scettro diventa suo. A ventuno anni difficile vedere un giocatore di questa classe, potenza e personalità, che prenda per mano una squadra nata e costruita male e le faccia centrare l'ultimo traguardo di una stagione storta e che solo grazie all'asso brasiliano non è finita peggio. Anche ieri però non è stato facile. Sotto dopo una ventina di minuti, si è pensato a lunghi tratti di rivivere l'incubo del 5 maggio. Nerazzurri troppo molli, ritmo compassato, con Zaccheroni che sposta Cordoba a destra per cercare di fronteggiare Di Natale e rilancia Gamarra al centro insieme a Materazzi. Una coppia non di furetti e Perotti che sciocco non è, dopo dieci minuti di studio, chiede a tutta la squadra di lanciare lungo per lo sprinter Rocchi. Si assiste così alle disperate corse dei due difensori centrali per fronteggiare il centravanti che ha un passo irresistibile per i due. Proprio da un fallo di Materazzi sul numero ventidue empolese, nasce la rete del vantaggio. Punizione di Vannucchi, respinge miracolosamente Toldo, Lucchini riprende e mette la palla dove il portiere non può arrivare. Reazione veemente della squadra di Zac che ha due palle buone: K.Gonzales troppo fiacco su Balli, che poi ha invece il suo da fare su Martins. Ma è l'Empoli che ogni volta che va in avanti fa paura. In una discesa dello scatenato Rocchi, prima Cordoba a due metri dalla linea di porta si immola su Di Natale, poi Vannucchi prende un palo clamoroso. Il palo scuote finalmente Adriano e compagni. Cinque minuti di assedio, quando si aspetta il fischio di Farina per andare negli spogliatoi, Adriano mette dentro di testa, regalando un pareggio meritato. Al ritorno in campo ci si aspetta un Inter all'arrembaggio ma è l'Empoli ad avere la palla buona per passare al sesto con Buscè. Un boato all'undicesimo è il segnale che qualche cosa è cambiato. Non al «Castellani» ma al «Tardini», dove il Parma è sotto per la rete di Kroldrup. La notizia trapela e il concomitante pareggio del Perugia, calma le acque. L'Inter difatti sarebbe in Ch.League mentre la squadra di Perotti andrebbe allo spareggio con la sesta della serie cadetta. La quiete dura poco però, Gilardino pareggia i conti con i friulani e Zac capisce che non si può rischiare. Fuori Martins, dentro Recoba. Neanche il tempo di accorgersene e il «Chino» mette il suo sigillo. Una punizione delle sue è solo toccata da Balli, palla in rete, delirio nerazzurro. Passano quattro minuti ed Adriano con una percussione fantastica mette a sedere Balli e scaraventa la palla in rete. Che l'Inter debba soffrire sino all'ultimo è probabilmente nel suo destino. Rocchi riapre i giochi a sei minuti dal termine, ma l'Inter è in Champions League.

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