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WELKOM — Il volto sofferente ma felice di Valentino Rossi dopo la vittoria a Welkom è l'icona del Motomondiale del nuovo corso.

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Sfuggendo alla routine dei risultati fin troppo scontati, di tre campionati vinti passeggiando, il re folletto ha scelto di abbandonare la moto vincente, la Honda, per sfidare se stesso e il mondo intero in sella a quello, marchiato Yamaha, che tutti definivano un ronzino della MotoGP. Rossi contro tutti, Yamaha contro Honda, Valentino contro Biaggi. Il campionissimo di Tavullia ha scelto di calarsi nei panni dello sfidante e ha vinto ancora, subito. Sovvertendo cabale e pronostici. Come se nulla fosse cambiato nell'inverno che ha mutato profondamente l'orizzonte delle due ruote. Ed è stato subito show: con uno spettacolo di ventotto giri carichi di adrenalina. Con il pesarese e Max incollati all' arrivo, divisi da soli ventun centesimi di secondo dopo una sfida emozionante corsa alla media di 162,569 chilometri orari. È giunto stremato al traguardo africano quel Valentino Rossi che già sembra entrato nella leggenda. Sudato, stanco. Come non mai. Miscelando la gioia per la prima impresa, quella di riuscire a vincere anche con la Yamaha, con l'odore aspro della gomma bruciata sull'asfalto di Welkom e quello acre del sudore di cui ha impregnato la sua nuova tuta blu. Incollando ai teleschermi circa otto milioni di italiani (7.633.000, secondo i dati dell'Auditel), togliendo il fiato agli oltre 56.000, un record mai registrato a Welkom, spettatori spalmati sui prati e sulle tribune del Phakisa Circuit. Anche quando il biglietto è fin troppo caro per uno stipendio medio di circa 125 Euro. Che il motociclismo sia il terzo sport più seguito in Italia, calcio e formula 1, non è un segreto. Che sia destinato a suscitare emozioni, soprattutto nell'anno della sfida impossibile, un dato di fatto. Sembra di ritornare ai duelli epici tra Agostini e Hailwood, tra il quindici volte iridato di Lovere e il compagno di squadra della MV Agusta Phil Read, tra lo stesso Mino e quel Renzo Pasolini che incarnava la generosità della Romagna in una sfida contro il campione bello, ricco e in sella al mezzo più potente e veloce. Lo stesso Giacomo Agostini aveva dichiarato alla vigilia della nuova stagione che «Rossi è il favorito, Biaggi non si faccia illusioni». E così è stato al primo confronto. Dopo la corsa lo stesso Agostini non ha esitato ad esclamare che «Rossi a Welkom ha raggiunto l'apice, sarà bravo se riuscirà a mantenere questo livello ma non lo può superare». Ma non sarà sempre così, a tutto vantaggio di una sfida in grado di calamitare ascolti e scommesse. Stemperando persino una rivalità atavica, quella tra Rossi e lo sfidante Biaggi, che a Welkom hanno lottato sul filo dei millesimi per poi scambiarsi strette di mano e complimenti.

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