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di LUIGI SALOMONE CHIEDE più spazio invita la squadra a dare tutto per centrare il quarto ...

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Roberto Muzzi lancia la volata Champions della «sua» Lazio anche se non può risparmiare qualche critica nei confronti del tecnico che spesso è stato costretto ad impiegarlo in una posizione tattica più difensiva rispetto al solito. Tant'è, l'attaccante di Morena non se la prende più di tanto ed è convinto di sovvertire il trend negativo in questo finale convincendo Mancini a confermarlo anche per la prossima stagione. Muzzi, che partita si aspetta per domenica? «L'Ancona è tranquilla e questo non è un bene. Quando la testa è senza pensieri può arrivare qualsiasi sorpresa. Dovremo chiudere la gara il prima possibile». Tre punti per presentarsi con il morale alto alle sfide contro Roma e Inter «Saranno due partite fondamentali. La prossima sarà una settimana decisiva, che dirà la verità in chiave Champions League». L'avversaria più pericolosa? «Guardiamo a noi, facciamo i punti fissati e vediamo». Si aspettava di ritrovarsi a questo punto con un solo gol realizzato in campionato? «È un'annata sfortunata un po' per tutti noi attaccanti. Personalmente c'è molto rammarico: sono uno che ha sempre fatto gol e mi spiace che la mia peggiore stagione da dieci anni a questa parte coincida propria con la prima in maglia biancoceleste, i colori per cui tifo da sempre». Quali sono secondo lei i motivi di questo digiuno? «Purtroppo ho avuto parecchi infortuni e ricoperto un ruolo che non avevo mai fatto. Ho dovuto imparare, sacrificandomi per la squadra. I gol segnati sono pochi, ma credo di avere sempre dato il massimo dal punto di vista della prestazione». Mercoledì ci sarebbe una partita nella quale potrebbe riscattare le delusioni accumulate finora... «Darei tutto per fare gol al derby, sarebbe bellissimo». Quale sarà il futuro di Muzzi? «Giocare con la Lazio per me è un sogno, ma se il prossimo anno non fossi più nei programmi della società certo non punterei i piedi per rimanere. Preferirei continuare a tifare Lazio giocando in un'altra squadra». Veniamo alla bufera arbitrale. Un bel caos sul fuorigioco attivo e passivo. «Quello che è successo contro di noi lo hanno visto tutti ma credo nella buonafede. Voglio ancora pensare che il calcio sia pulito.Alla luce di quanto avvenuto nella nostra partita a Torino contro la Juventus (gol annullato a Cesar, ndr) e in quella dell'Inter a Perugia (rete di Martins, ndr), direi che le regole del fuorigioco sono da rivedere». Che cosa deve fare il mondo del calcio per rimediare agli errori? «Sarebbe meglio se stessimo tutti più calmi e più zitti, perchè le polemiche non fanno bene. I giovani ci guardano, ci sentono, e non stiamo dando certo una bella immagine. Il resto verrà da solo».

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