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di FABRIZIO MARCHETTI NOVANTA minuti di buoni propositi.

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E rilanciare l'immagine più limpida del calcio capitolino. Lazio e Roma sono pronte a onorare il recupero della stracittadina che si giocherà il 21 aprile. A porte aperte, perché sarà un giorno di solidarietà. I due capitani sposano l'iniziativa lanciata dal Campidoglio. «Condivido in pieno l'idea di fare del derby un giorno di festa». Francesco Totti, che ieri non ha partecipato alla riunione in Campidoglio per un impegno dell'ultimo momento, applaude all'idea di devolvere parte dell'incasso. Un modo, secondo Totti, per ridare al derby lo spirito giusto, dopo la sospensione del 21 marzo scorso. «Ho sentito telefonicamente il Sindaco e sono pienamente d'accordo sulle decisioni prese e appoggio in pieno l'iniziativa perché il giorno del derby sia un giorno di festa». Favalli s'allinea al pensiero del collega. «Sono contento per i tifosi, che riusciranno a vedere il derby. Non poteva finire così, con il ricordo d'una stracittadina sospesa e mai recuperata. Tra l'altro questo potrebbe essere il mio ultimo derby e spero di regalare una soddisfazione immensa ai nostri tifosi. L'iniziativa di solidarietà credo rappresenti un bel segnale: il 21 aprile vincerà prima di tutto l'immagine della Capitale e della sua gente». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Longo e Sensi, i due numeri uno delle società romane. «Sarà un grande spettacolo e le tifoserie si comporteranno in modo egregio», sottolineano in coro. Il presidente giallorosso indirizza un «ringraziamento alle forze dell'ordine: positiva la decisione di destinare in beneficenza parte dell'incasso». Longo difende la tifoseria biancoceleste: «Sarebbe stato ingiusto far recuperare la partita a porte chiuse. Questa decisione tutela la nostra tifoseria che s'è comportata in modo egregio lo scorso 21 marzo».

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