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«Sono stufo di non vincere»

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Se il doppio vantaggio del Chievo a San Siro aveva fatto sperare la Roma in una sospirata rimonta-scudetto, il kappao rimediato contro i felsinei di Carlo Mazzone, il nemico che non ti saresti mai aspettato, ha fatto piombare l'ambiente giallorosso nello scoramento più totale. Frustrazione palpabile sui volti dei giocatori della Roma. Delusione che è sfociata in amarezza e, quindi, in rabbia. Tanta rabbia da far dire a Walter Samuel: «Sono quattro anni che sto alla Roma e sono tre anni che non vinciamo nulla. Il fatto che da tanto tempo non riusciamo più ad imporci comincia a darmi fastidio». Rabbia che, evidentemente, ha fatto dimenticare al difensore argentino lo scudetto conquistato nel 2001 e la Supercoppa Italiana che ha fatto seguito a quel tricolore dal sapore storico. Che Samuel sia uno dei pezzi pregiati della Roma è risaputo. Così come si sa da tempo che sono tante le società prestigiose che al prossimo calciomercato faranno di tutto pur di accaparrarsi i servigi di un baluardo che, nel suo ruolo, ha pochi rivali al mondo. Samuel lo sa e ha deciso di uscire allo scoperto. Magari confuso dalle sirene che suonano attorno a lui. Fatto sta che il difensore della Roma non è sereno e la sconfitta interna col Bologna non ha fatto altro che acuire il suo disagio. Anche se, ha precisato Samuel «i problemi societari e quelli legati agli incidenti dello scorso derby non c'entrano nulla con la prova opaca offerta contro il Bologna». A dire il vero, il difensore argentino ha detto di non sapere neppure i motivi di una flessione che è parsa a tutti lampante: «Non abbiamo giocato bene. È evidente che abbiamo avuto una flessione che dovremo analizzare. Non so indicare però i motivi che hanno causato questo calo». Quel che conta adesso è ritrovarsi, perché la Roma non potrà più permettersi il lusso di sbagliare partite sulla carta facili: «Adesso si fa davvero dura. Meglio non parlare di scudetto. La corsa al titolo per noi è finita. Dobbiamo vincere sempre e sperare che il Milan rallenti ulteriormente. Tutto troppo difficile. Meglio concentrarci sulla corsa al secondo posto». La Roma, ad oggi, è terza in classifica, scavalcata anche dalla Juventus. Normale che Samuel si sia detto preoccupato: «Abbiamo ancora il derby da recuperare e dobbiamo vincerlo. Poi, dovremo sempre cercare di fare bottino pieno. Senza fare calcoli. La nostra situazione si è fatta molto molto difficile. Scudetto? Penso sia finita. Ripeto, meglio pensare a conquistare il secondo posto». Clima certo tutt'altro che disteso in casa-Roma. Come hanno confermato le parole nel dopo-gara del direttore sportivo Franco Baldini, sconfessato comunque da Capello: «Ho visto una squadra senza grinta. Incapace di cercare i tre punti con le unghie e con i denti. Questa squadra ha dimostrato di non avere carattere. Non abbiamo creduto fino in fondo allo scudetto. Anzi, non siamo riusciti a prenderci i tre punti in qualsiasi modo quando serviva. Ancora una volta la Roma ha dimostrato di difettare di convinzione e determinazione». Ma il dirigente giallorosso non si è fermato qui. Ha anzi aggiunto, tra il deluso e lo stizzito: «Anche i nostri obiettivi primari a questo punto sono cambiati. Adesso quello a cui dobbiamo puntare è il secondo posto in classifica, importante in chiave Champions League, perché ci permetterebbe di saltare i preliminari e di iniziare con calma la preparazione».

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