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La Juve sfida il Modena, Lippi dà l'addio

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Marcello Lippi regala un'altra immagine inconsueta di sé: da focoso e sanguigno, si trasforma in riflessivo, sensibile anche ad aspetti insospettabili. Rivela che lo stress da panchina gli ha impedito di gustarsi i momenti belli e sembra un altro messaggio di addio, anche non esplicito. Spiega il tecnico: «Quando c'era un trionfo della Juventus, si andava subito in discoteca a festeggiare. Io odio le discoteche e ci andavo a malincuore. Avrei preferito rintanarmi a casa mia, a gustarmi le giocate che avevano portato a quei successi e invece sono stato stupido, non l'ho fatto, mi mettevo subito a pensare al futuro, all'impegno successivo che c'era dietro l'angolo». Una confessione o qualcosa di più? Quando si parla di futuro, ovviamente il tecnico chiude subito il discorso: «Ho letto tutto quello che avete scritto e anche se mi avete attribuito cose che non ho detto, sono grato a voi e ai tifosi per come vi siete comportati con me. Il popolo juventino è stato fantastico. Ma se si parla in pubblico di futuro, sembra quasi un messaggio negativo per il presente». Il che significa che la squadra non può assolutamente perdere un grammo di concentrazione per cercare di inseguire il difficile secondo posto, per evitare un preliminare di Champions League assai negativo per le conseguenze pratiche che comporta. Anche da come Lippi elogia il Milan e praticamente lo profetizza campione, si capisce quanto il tecnico consideri l'attuale stagione uno spartiacque importante: «Certo, potrebbe avere ancora un calo, ma è molto improbabile, visto come è sereno, autorevole, convinto. E nemmeno la Champions lo distrarrà, perché in pratica ha due partite da disputare, considerando che il ritorno con il Deportivo parte da un 4-1 e che la finale è una partita a sé stante, dopo che il campionato è stato assegnato. Il Milan merita di centrare gli obiettivi e non credo proprio che fallirà». La Juventus insegue il secondo posto con grande convinzione. Riacquista, dall'infermeria, Zambrotta, Iuliano e Montero, ma gli ultimi due andranno in tribuna perché ancora a corto di preparazione. Lippi ha la tentazione di lanciare il giovane Primavera Chiumiento, 19 anni, fantasista, ma difficilmente lo rischierà dall'inizio. Certo la coppia Di Vaio-Trezeguet dal punto di vista tattico non è al meglio, ma Miccoli non è ancora pronto per i novanta minuti e comincerà dalla panchina. «Abbiamo vinto tante volte quest'anno, ma c'è chi, come il Milan, lo ha fatto in modo spropositato. E dunque non ci dobbiamo sentire depressi per i nostri risultati in campionato. Il mio primo scudetto a Torino, che era anche il primo dell'era dei tre punti, l'ho vinto a 65, la quota che il Milan ha già raggiunto oggi a otto giornate dalla fine. Dunque, il secondo posto potrebbe comunque essere da record anche come punti, al di là del fatto che per noi è molto importante per tutte le ragioni che sappiamo».

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