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LE REAZIONI DEI BIANCOCELESTI

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Mihajlovic: sembrava la Serbia Oddo: ci sarebbe stata invasione

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Quando si rigiocherà, porteremo i tifosi allo stadio col giubbetto antiproiettili». L'amaro commento di Mihajlovic arriva quando la gente sta defluendo dall'Olimpico e c'è ancora nell'aria il sapore amaro dei lacrimogeni. Sono passati ventisei anni dall'assassinio di Paparelli, eppure quei momenti lontanissimi sono sembrati molto vicini ieri all'Olimpico. Eppure il «vecchio» Sinisa fotografa esattamente la situazione anche perché è difficile prevedere che si possa rigiocare il derby senza problemi d'ordine pubblico. All'esterno succede di tutto, scontri e risse con le forze dell'Ordine. Il difensore racconta quei momenti terribili mentre nessuno ha le idee chiare su che sia veramente successo: «La partita è stata sospesa da Galliani dopo che erano entrati in campo alcuni tifosi della Roma. Rosetti si è consultato col presidente della Lega e ha preso questa decisione. Noi non sappiamo nulla, speriamo bene». Pochi minuti prima il difensore serbo aveva letto anche un comunicato agli spettatori: «State calmi, andate a casa perché non è successo nulla». Ma quelle parole erano servite davvero a poco perché si è rischiato molto quando i tifosi di Roma e Lazio hanno cercato di abbandonare lo stadio. Nella «pancia» dell'Olimpico Massimo Oddo spiega quello che è accaduto anche se i momenti sono estremamente concitati: «Non so nulla, se sia vero oppure falso quello che ci è stato detto. Quando siamo rientrati in campo dopo l'intervallo abbiamo potuto giocare solo pochi minuti. Poi Totti è venuto da noi a dirci che era morto un bambino e che non si poteva più giocare. Poco dopo Rosetti ha sospeso la partita anche perché noi abbiamo intuito che qualcosa era successo. Oltretutto noi giocatori eravamo stati avvisati che, se avessimo continuato, ci sarebbe stata l'invasioni per far sospendere la gara. Abbiamo fatto bene a fermarci perché ci sono cose molto più importanti dello sport». Grande amarezza nel clan laziale, c'è davvero poca voglia di parlare di calcio. Anche Mancini ha lasciato lo stadio senza voler parlare. «Siamo tutti sconvolti», è la frase più ricorrente che echeggia nello spogliatoio. Oggi la Lazio riprenderà gli allenamenti in vista del prossimo impegno di campionato, il recupero contro il Bologna, fissato per giovedì sera allo stadio Dall'Ara. Ma a quella gara nessuno riesce a pensare in una serata triste e maledetta.

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