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Anche per Sensi sapore d'addio

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Probabilmente. La partita che il tifoso sente di più, e a Roma più che altrove, è stata la partita che ha specchiato l'animo e la storia di un presidente tifoso. Il derby è stato il contrappunto della presidenza Sensi, la cartina di tornasole: quando la Roma li perdeva, buia anche la stagione, e viceversa (tranne qualche eccezione come il 4-1 alla Lazio nell'anno dello scudetto biancoceleste, ma di quello è anche l'ultima sconfitta romanista). Il derby per Sensi è stato il suo grande cimento da presidente perchè dall'altra parte c'era Sergio Cragnotti che aveva costruito la Lazio più forte di sempre. Cragnotti è stato «nemico» di Sensi, quanto e come la Lazio della Roma: quasi arrivati contemporaneamente alla presidenza delle due società capitoline, hanno costruito le loro squadre con due filosofie non solo diverse, ma antitetiche. Rampante, manageriale, spumeggiante, spettacolare, internazionale, quella del laziale; artigianale, saggia, familiare, antica, romanesca, quella del romanista. All'inizio vinceva spesso (derby e trofei) Cragnotti, alla fine è rimasto solo Sensi. Almeno, ancora, fino a questa sera.

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