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Mea culpa di Panucci: «Chiedo scusa a tutti» Montella prenota il derby: «Non sono al 100% ma voglio esserci. Christian? Cose che succedono»

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Dopo il «no» a Capello nell'ultimo incontro di campionato al Granillo di Reggio Calabria, Panucci ha capito (o forse glielo hanno fatto capire) di aver sbagliato, di aver commesso un errore imperdonabile in questo frangente di stagione. L'occasione, a Trigoria prima dell'allenamento al rientro dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico giallorosso alla squadra. «Ho chiesto scusa all'allenatore, ai miei compagni, alla società — ha fatto sapere Panucci ieri tramite il sito ufficiale della Roma — assumendomi tutte le responsabilità del mio gesto, con cui ho messo in difficoltà la squadra». Ma le scuse non vanno solo a squadra e tecnico, ma anche alla tifoseria giallorossa che lo aveva pesantemente attaccato sull'etere romano. «Ho chiesto scusa — spiega la nota — ma credo sia doveroso scusarmi anche con i tifosi che in questi anni ci hanno e mi hanno sempre sostenuto, dimostrandomi tutto il calore e l'affetto di cui sono capaci». Poi però, fuori dai cancelli di Trigoria, arriva il battibecco con i tifosi: qualcuno gli urla qualcosa contro e lui risponde non come avrebbe fatto un lord inglese. Tra le scuse un passaggio speciale per Capello che in passato lo ha ripescato dopo un periodo professionalmente nero portandolo con se alla Roma: Panucci gli deve qualcosa, forse ancha di più. «Mi rimetto a disposizione dell'allenatore — spiega pentito — con il quale lavoro da 12 anni e per il quale nutro una profonda stima e rispetto sia come uomo che come allenatore». Quindi chiusura sul futuro che vorrebbe ancora in giallorosso: una sorta di giuramento di fedeltà alla maglia che ha rifiutato proprio domenica scorsa. «Sono molto dispiaciuto che l'accaduto sia anche stato strumentalizzato — dice attribuendo come usanza le colpe alla stampa — imputando dietro al mio gesto la voglia di lasciare la Roma e Roma città con i suoi tifosi: cosa assolutamente non vera. È la mia terza stagione in questa città e non penso sia ancora giunto il momento dei saluti, ho ancora molto da dare e da dimostrare sia come uomo, che come professionista e sicuramente continuerò a farlo qui». Scuse, quelle di Panucci, confermate da Vincenzo Montella che ieri s'è candidato per il derby di domenica prossima. «Panucci ci ha chiesto scusa — spiega sull'accaduto — e per noi non c'è nessun problema. Queste sono cose, sì poco piacevoli da vedere, ma che possono avvenire in un gruppo». Parla di Panucci ma ha in mente ben altro: Montella vuole il derby, anche se sa perfettamente di arrivare alla stracittadina non al 100% della condizione fisica. «Non so se giocherò — ammette sereno — me lo auguro anche se non sono al top. Sono indietro con la condizione, non è semplice riprendersi dopo quattro mesi di stop. Ci vuole tempo. Il Milan? Sta facendo un grande cammino, ma non è imbattibile. In fondo noi abbiamo solo pareggiato una gara esterna, sono loro che corrono a velocità incredibile. Il nostro problema è che ci esaltiamo quando giochiamo bene e forse ci piacciamo troppo, invece di essere pratici nei momenti di difficoltà». E la cosa potrebbe essere superata proprio nel derby contro la Lazio: «Arriva al momento giusto perchè è sempre un incontro che dà motivazioni speciali e per noi sarà un' occasione in più per riprenderci».

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