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REGOLA numero uno: se un giocatore viene trattenuto e poi tirato per la maglia in piena area, è calcio di rigore.

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Regola numero tre: un calcio di punizione battuto con palla in movimento va fatto ripetere. L'elenco è per l'arbitro Trefoloni. Per il quale un'altra regola calza a pennello: se un arbitro sbaglia continuamente, anche quando indovinare sarebbe facile facile, se proprio non ce la fa a seguire il ritmo della partita, allora va tenuto a riposo. Quinto minuto, la Lazio già in vantaggio scappa in contropiede, Muzzi controlla e serve Inzaghi che insacca: l'attaccante è in fuorigioco, seppure di pochi centimetri, ma Trefoloni assegna la rete. Una concessione che la Lazio pagherà cara. Secondo tempo, Bertotto, già ammonito, abbatte il lanciatissimo Zauli ma resta impunito. E quando lo stesso capitano dell'Udinese si aggrappa in area alla maglia di Inzaghi, tirandola vistosamente, Trefoloni è ancora stranamente miope. Nel finale la sequenza che fa arrabbiare Mancini: Trefoloni osserva da vicino (ma senza intervenire) la punizione calciata con palla in movimento da Pizarro, quella che conduce al pari dell'Udinese. E la sua proverbiale fiscalità?

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