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Il centravanti è pronto a riprendersi la scena dopo l'infrazione alla mano «Devo dare una mano ai compagni. Ho due obiettivi, Coppa Italia e derby»

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Quasi sessanta giorni lontano dai campi di calcio, poi solo piccole apparizioni da attore non protagonista. Di una stagione per il momento poco fortunata restano i nove gol segnati e lo scettro di miglior realizzatore in casa Lazio nonostante il lungo stop. Inzaghi,come si sente dopo quasi tre mesi di riposo forzato? «Sto benissimo, ho tolto anche il tutore che portavo al polso. Mi dispiace aver perso quasi tre mesi ma ora mi sento bene, è come se non fosse successo niente. E' stato un infortunio maledetto, ero riuscito a tornare anche nel giro azzurro, ma il rammarico maggiore è quello di non aver potuto aiutare i miei compagni». Sarà un periodo ricco di impegni, è pronto a gettarsi nuovamente nella mischia? «Mi candido per un posto da titolare sin da domenica prossima contro l'Udinese: ci saranno tanti impegni in queste tre settimane di marzo ed io ho tanta voglia di tornare a giocare. Il campo mi è mancato tantissimo». In famiglia non avete perso il vizio del gol. «Pippo - Filippo Inzaghi n.d.r. - ha fatto un gol straordinario, io non mi sorprendo più delle sue prestazioni, ha il gol nel sangue. Per lui segnare è una cosa naturale. Sono convinto che saprà farsi valere anche ai prossimi europei con la maglia della nazionale». Intanto domenica prossima ci sarà Juve-Milan. «Per lo scudetto tifo Milan, mi sembra scontato. La sfida di domenica prossima sarà una partita intensa, bellissima. Credo che verrà risolta da un episodio». In questi tre mesi in cui lei è rimasto lontano dai campi di gioco la Lazio è passata dal 4-4-2 ad un tridente più offensivo. Lei potrebbe anche agire da attaccante esterno? «Di certo fare la punta esterna non è il mio ruolo naturale, ma in questo momento penso soltanto a giocare, non penso ad altro». La polemica con Mancini a Praga scaturì proprio da questo tipo di discorso. «Con il mister ho già chiarito tutto qualche tempo fa.Personalmente l'esclusione di Praga è stata la delusione maggiore di tutta la stagione ma ormai è un capitolo chiuso. Il rammarico maggiore non è certo la discussione con Mancini o l'esclusione, quanto il fatto di non giocare più in coppa dei Campioni: in settimana ho visto le partite, la Lazio avrebbe potuto dire la sua in una competizione inportante come questa». La corsa al quarto posto e la coppa Italia sono gli obiettivi della vostra squadra. «Il prossimo anno sogno di giocare in Champions League con la coccarda della coppa Italia sulla maglia. Dovremo cercare di guadagnare più punti possibili in questo periodo: la corsa alla Champions league non sarà affatto semplice ed abbiamo ancora uno scontro diretto contro l'Inter da andare a disputare a Milano». Domenica all'Olimpico arriva l'Udinese. «E' una squadra temibile che ha fatto molto bene ogni qual volta si è confrontata con le grandi, soprattutto in trasferta: Milan, Inter e Roma ne sanno qualcosa, noi dovremo fare molta attenzione». Nella scorsa estate l'Udinese fece un'offerta importante per lei. «Lo so. Magari la possibilità di giocare con maggiore continuità poteva essere una tentazione, ma non ho mai preso in considerazione l'idea di lasciare la Lazio. A Roma ho tutto: gioco in una grande squadra, la città è bellissima e ho un rapporto splendido con i tifosi».

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