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I giallorossi concentrati verso il match di domani sera all'Olimpico contro l'Inter Emerson e Dacourt caricano la squadra: ora non possiamo più commettere errori

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«Vincere senza pensare al Milan»

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Senza pensare al Milan, alla Juve nè, tantomeno, ai russi ormai alle porte di Roma. Questo il diktat giallorosso alla vigilia del match contro l'Inter all'Olimpico che potrebbe decidere una stagione. Il clima all'interno dello spogliatoio giallorosso è sereno, si rema tutti verso un'unica direzione, ma il Milan non sembra intenzionato a mollare. Così, l'unica cosa che i giallorossi di Capello possono fare, è continuare a mettercela tutta. Domani sera all'Olimpico arriva l'Inter disastrata di Zaccheroni, un avversario da tenere sott'occhio. «Già — dice convinto Emerson ai microfoni di Sky — sono una squadra in crisi che verrà all'Olimpico col coltello tra i denti in cerca di riscatto. Dovremo fare attenzione. Chi temo? Il collettivo più dei singoli, anche se lì davanti hanno molti uomini pericolosi che possono far male. Non dobbiamo pensare al Milan, ma solo a noi stessi e non sbagliare più nulla: non possiamo più permettercelo se vogliamo vincere lo scudetto». Il brasiliano, più volte dato in partenza proprio con destinazione Milan sponda nerazzurra, pensa solo alla Roma. «Sono contento della stima di Zaccheroni — spiega il brasiliano — ma io gioco nella Roma e adesso penso solo alla Roma». Anche il compagno di reparto del centrale brasiliano, ha in mente solo l'Inter. Dacourt punta allo scudetto e non vuole sentir parlare dei rossoneri. «Non dobbiamo pensare ai risultati del Milan, il loro ritmo non ci interessa. Pensiamo a giocare e a vincere le nostre partite, a cominciare proprio dall'Inter. Dare il massimo in campo per sfruttare eventuali passi falsi degli uomini di Ancelotti. Non è ancora deciso nulla — chiude il francese — e ce la giocheremo fino in fondo. Se poi al termine del campionato il Milan sarà ancora davanti, gli faremo i nostri complimenti». Un occhio all'Inter, ma la testa quasi completamente al futuro per il francese Zebina. Il difensore giallorosso, che deve ancora firmare il rinnovo del contratto con la Roma e che a giugno sarà libero di andare ovunque a parametro zero, tifa per la cordata russa. «Sono andati via? Speriamo che tornino» dice sulla vicenda che sta tenendo col fiato sospeso il popolo giallorosso. la speranza è dovuta soprattutto alla mancanza, attuale, di interlocutori. Zebina vuole discutere il rinnovo del suo contratto... ma con chi? «Finora non si è mosso nulla — dice sulla questione del contratto — e il mio futuro è legato a quello della società. Il mio procuratore Branchini ha un ottimo rapporto con Baldini e Capello che per me sono la società. Cosa vorrei? Stare in una società che permetta di esprimere il meglio le mie potenzialità: con serenità. Credo che a Roma ci siano i presupposti per farlo». Ma tra le righe del discorso sul suo futuro Zebina non nasconde un interessante aspetto che riguarda la nazionale. Il ct francese Santini non lo «vede» e questo non è un mistero, così l'estroso parigino pensa a soluzioni alternative. «Mi piacerebbe giocare con la nazionale americana, visto che il giro di quella francese mi sembra ormai chiuso. È una situazione che mi fa male, ma l'idea degli Usa mi affascina: un ritiro a New York non sarebbe niente male». E sembra infatti che uomini a stelle e strisce lo abbiano già contattato: peccato, sarebbe davvero uno spreco.

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