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di FABRIZIO MARCHETTI L'IDEA è rivoluzionaria.

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I tifosi sono pronti a garantire l'aumento di capitale. In modo innovativo, come detto, e senza troppe alchimie finanziarie. In modo semplice, lineare, con la passione di sempre. La proposta nasce dal feudo del tifo, dagli Irriducibili, che attraverso la «Voce della Nord» hanno trovato la complicità di esperti finanziari per tratteggiare i contorni di un prospetto che fa da garante per il futuro biancoceleste. Almeno nelle intenzioni, lodevoli, di chi l'ha redatto. Domani, il probabile incontro con l'amministratore delegato Masoni, sarà la prove del nove per verificarne la possibile attuazione in riferimento all'attuale situazione-Lazio. Il piano garantirebbe circa 130 milioni, di cui una parte sarebbe destinata alle banche chiamate a garantire il finanziamento. Perché si tratterà di finanziamento a favore della società. La somma approssimativa è stata raggiunta considerando l'adesione di 60 mila tifosi: 30 mila di Curve e Distinti, 20 mila di Tribuna Tevere e 10 mila di Monte Mario. Sono state infatte studiate tre tipologie di investimento popolare, divise secondo le fasce dello stadio. Una, la più onerosa, prevede un contributo di 3.380 euro (48 rate da 60 euro) e sarà destinata ai tifosi che solitamente occupano la Tribuna Monte Mario. Si scende quindi allo scalino intermedio, da 2.546 euro (48 rate da 50 euro), per i laziali della Tevere. Infine il terzo gradino, quello di cui usufruiranno i settori popolari, cioè le Curve. Un investimento da 1500 euro (48 euro da 35 euro). Le banche, chiamate ad anticipare la somma, consorziaranno a quel punto l'aumento di capitale con la garanzia di un rientro certo e di un interesse del 12% circa. I tifosi chiedono che nel pacchetto vengano inclusi tre anni di abbonamento, nei settori attualmente occupati, la garanzia di rappresentanza, attiva, nel Cda e la rivalutazione delle azioni. E, chiaramente, il rimborso della cifra eventualmente già versata nel caso in cui l'operazione dovesse saltare. Tutto questo nel giorno del grande rilancio, in Borsa (+7,85%), con tanto di sospensione per eccesso di rialzo. Si attendono notizie, l'ambiente è in fermento. Sarà per le voci relative al possibile ingresso di un nuovo azionista che, considerando i movimenti degli ultimi mesi, è cosa più che credibile (qualcuno ha rastrellato azioni). Per questo la Consob è diventata il nuovo punto di riferimento della gente, con i sussurri a dominare la scena, in previsione d'un possibile inserimento «soft», con quota modesta ma rappresentativa, d'un gruppo imprenditoriale (alberghiero, che fa capo al Midas-Jolly) che vuole certificare i bilanci, prima di scoprire l'asso nella manica, quel cavaliere bianco che la Lazio attende e sogna. Ernesto Bertarelli, patron Serono, uomo-Alinghi potrebbe rompere gli indugi nei prossimi giorni. Senza sinergie con il sistema bancario, che ha respinto i suoi rappresentanti. Marzo è il mese della verità: per lui e per le sorti della Lazio.

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