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Nerazzurri incapaci di chiudere la partita: ai rossoneri il derby sul filo di lana

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E il Milan non può che esultarne, visto che riesce a passare da 0-2 a 3-2 e a tenere a distanza le rivali per lo scudetto. E forse giusto contro i nerazzurri i campioni d'Europa potevano sperare in un epilogo simile dopo essere andati sotto per due volte. La partita. I rossoneri scendono in campo senza Inzaghi e col solo Shevchenko di punta, l'Inter si presenta con Vieri-Adriano e lascia Recoba in panchina. Al 9' il Milan sbaglia un corner e Vieri si ritrova lanciato in contropiede nel vuoto della metà campo avversaria. L'unico rossonero presente, Cafu, è perfetto nel contrare Bobo e nel rilanciare l'azione che si conclude dall'altra parte con un miracolo di Toldo su Kakà: il brasiliano, dopo un assist di tacco di Seedorf, si ritrova smarcato a un passo dal portiere nerazzurro in uscita, ma non riesce a eludere le braccia protese del numero uno interista alla parata più difficile della serata. Al quarto d'ora Stankovic batte da sinistra il primo corner dei nerazzurri, e dimostra che in cinque anni e mezzo di convivenza con Sinisa Mihajlovic nella Lazio qualcosa ha appreso: l'effetto che dà al pallone rende la sfera imprendibile per tutti i suoi compagni e anche per i difensori avversari. Nessuno tocca, Dida può soltanto guardare il pallone che beffardo rimbalza in porta. Il Milan ci mette un po' a focalizzare la situazione, ma anche quando gli tornano chiare in mente le immagini di Roma e Juve che si fregano le mani, non riesce ad essere efficace lì davanti, e Toldo non deve compiere miracoli. Shevchenko incorna fuori un cross di Pirlo; poi Kakà, Gattuso, Seedorf, lo stesso Shevchenko su punizione organizzano un Bignami del tiro centrale. Al 38' torna in scena l'Inter, e Adriano fa correre un brivido gelato lungo la schiena dei rossoneri: controlla una ribattuta di Nesta, difende il pallone e tira dall'altezza del dischetto. Palo pieno, palla che carambola sulla testa di Dida e torna a Nesta che spazza via. Ma l'Inter deve pazientare soltanto altri 2' per il raddoppio: un altro corner di Stankovic da sinistra trova stavolta i pugni di Dida. Ma Cristiano Zanetti è bravo a stoppare di petto appena fuori area e a tirare subito; più ancora, è fortunato a trovare lungo il tragitto una deviazione decisiva di Kaladze. Per la seconda volta il pallone passa sotto al naso di un impotente Dida. Ancelotti prova a spostare gli equilibri e inserisce nella ripresa Tomasson per Rui Costa. Ma è l'Inter a trovare, al 5' con Adriano, un'enorme occasione: la difesa rossonera si fa un sonno su un rilancio di Adani e il brasiliano si inserisce in area, ma purtroppo per lui la palla gli va sul destro, che non è raffinato come l'altro piede. E così la conclusione raggiunge il secondo anello. Il Milan non si fa pregare per punire lo scialo di Adriano, e assesta un tremendo colpo doppio ai rivali di sempre. All'11' Seedorf tira fortissimo dal limite e Toldo non trattiene, ma anzi serve praticamente Tomasson che insacca a porta vuota da tre metri. Un minuto dopo Kakà inscena una discesa libera (dov'è finita l'Inter?) di venti metri e centra da fuori area l'angolino dove Toldo non può arrivare. Sul 2-2 i nerazzurri sentono all'improvviso tutta la stanchezza arretrata. I reparti si allontanano, il bandolo ce l'ha per intero il Milan. Nesta si fa male (contrattura alla coscia sinistra), lo sostituisce Laursen, e subito dopo Vieri fa posto a Cruz. Al 40' Seedorf fa lustrare gli occhi a tutti con una sventola da 30 metri di cui Toldo può sentire solo il sibilo. Il 3-2 fa esplodere San Siro; a nulla serve l'ingresso di Recoba. L'Inter può aggiungere un altro capitolo alla biografia della sua dissolutezza.

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