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La squadra di Kirwan resiste solo in avvio grazie ai 9 punti di Wakarua, autore di un drop e di due calci piazzati, poi i campioni del mondo dilagano con Robinson. Sabato ci aspetta la Francia

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L'Italia regge solo all'inizio una partita giocata a ritmi altissimi, dimostra tanto coraggio, offre spettacolo ma non riesce mai a violare la linea di meta avversaria accontentandosi di due piazzati ed un drop di Wakarua per «festeggiare» l'apertura del Sei Nazioni. Troppe le ingenuità che vanificano il lavoro di avanzamento e gli errori non si perdonano. Ora una touche persa, ora un calcio sbagliato, ora un controllo approssimativo sono sempre pagati a caro prezzo e alla fine il punteggio è di 50-9. Le prime tre mete inglesi arrivano da altrettante ingenuità. Le altre quattro sono frutto della stanchezza e della voglia di crederci che ad un certo punto viene meno. Inghilterra da archiviare, si pensa alla Francia (sabato prossimo a Parigi), sperando che la tenuta mentale di un tempo e mezzo possa durare tutti e ottanta minuti. Punteggio sbloccato nei primi sessanta secondi con piazzato di Grayson causato da un'ingenuità di Dellapè. La prima di un lungo elenco. Di contro, almeno inizialmente, si vede una difesa decisamente migliore rispetto al passato. Dopo il piazzato di Grayson l'Italia va in pressione costante ed il drop del momentaneo 3-3 di Wakarua ne è la dismostrazione. Ma tutte le mete inglesi nascono da problemi azzurri: la prima, al 15' con un break che coglie impreparata la difesa italiana portando Balshaw in sovranumero; la seconda, al 22', è causa di un calcio non proprio fortunato di Wakarua. Se un minuto prima è autore del piazzato del 13-6 per l'Inghilterra, l'apertura azzurra opera un successivo calcio di liberazione che non è nè tanto alto nè tanto profondo. Risultato: l'Italia non riesce a piazzare bene la difesa, Robinson è un treno sul lato destro del campo ed i bianchi di Woodward vanno 18-6. Ultima meta del primo tempo al 42', in pieno recupero, sugli sviluppi di una decisione arbitrale non felicissima. Il primo tempo finisce 26-9 per gli inglesi. L'Italia mostra tutte le sue carenze vanificando con troppi errori minuti e minuti di avanzamento. L'Inghilterra no. Capitalizza tutto ed il risultato ne è la logica conseguenza. Ad inizio di ripresa ancora un episodio eloquente: break di Parisse che trova un buco dopo un lungo avanzamento. L'Inghilterra è costretta al fallo. L'Italia non piazza e sceglie di giocare. Tempo un paio di minuti e l'arbitro fischia l'ennesima ingenuità e l'ottimo momento azzurro si perde. Successivamente meriterebbero maggior fortuna un calcio a seguire di Masi che termina fuori a 1 metro dalla linea con l'azurro che aveva quasi arpionato nuovamente il pallone e più tardi ancora un controllo di Masi sfortunato che non riesce a capitalizzare un buco trovato. Il finale è tutto Inghilterra. Robinson, Grayson, Jones. L'Italia rompe gli argini. I campioni del mondo segnano a ripetizione.

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