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Onesto sull'azione del gol «Volevo fare un cross La nazionale? Ci spero»

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Si scherza così, nello spogliatoio. E mentre il gigante olandese riceve il premio come migliore in campo, il portoghese celebra un collettivo capace di regalare gloria e vetrina anche ai difensori. «La Lazio ora sta bene e lo dimostra sul campo. Non prendiamo più gol, abbiamo acquisito fiducia nei nostri mezzi, giriamo a mille e in campo si vede. Siamo molto contenti», sottolinea Couto che poi analizza la vittoria senza troppi giri di parole. «Quando scendiamo in campo con tanta determinazione è difficile trovare ostacoli sulla nostra strada. Abbiamo trovato anche continuità, quello che ci è mancato nel corso della stagione». Sul futuro è laconico: il suo contratto scadrà a giugno. «Sono da 6 anni a Roma e mi trovo benissimo. Rimanere alla Lazio? Non dipende solo da me». Zauri è l'altra faccia della banda-Mancini che corre a mille. Il suo cross diventato gol, alla fine del primo tempo, ha chiuso i giochi e proiettato la Lazio in orbita. Lui ammette candidamente che in occasione del 2-0 «volevo crossare, non ho preso bene la palla, il portiere si è spostato ed è finita dentro», però non accetta discussione sul risultato finale. «Abbiamo meritato la vittoria, anche se dopo l'1-0 l'Empoli ci ha creato qualche difficoltà. Eravamo reduci da una sfida importante di Coppa Italia, era inevitabile che ci fosse qualche affanno fisico». Una puntualizzazione sul ruolo. «Sono un terzino sinistro, ma non mi tiro indietro quando il tecnico mi chiede di ricoprire altre posizioni. In fondo devo farmi trovare pronto per dare una mano alla squadra». Uno sguardo al futuro chiamato Europei. «La Nazionale? Facevo parte del giro di Trapattoni, credo sia l'ambizione di ogni giocatore rappresentare la propria nazione. Farò il massimo per coronare questo sogno, poi vedremo». Quando la classe operaia va in paradiso. Fab. Mar.

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