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Australian Open Battuta anche la Daniilidou. L'azzurra è agli ottavi

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La Santangelo non si ferma più

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Alla sua seconda apparizione in un torneo del Grande Slam la ragazza di Cavalese (nata a Latina) si è qualificata per gli ottavi di finale battendo la greca Eleni Daniilidou, numero 24 in classifica e diciannovesima testa di serie, e pazienza se domani troverà sul suo cammino Justine Henin, la prima giocatrice del mondo. Di fronte ad un pubblico in cui facevano maggioranza, soprattutto sonora, qualche centinaio di tifosi greci, la Santangelo ha vinto il primo set per 6-4 dopo aver salvato un delicato turno di servizio da 15-40. La partita sembrava felicemente finita quando Mara è andata in testa per 4 a 0 nel secondo set ma qui ha smesso di pressare lasciando l'iniziativa alla sua avversaria. Quando la Daniilidou è risalita 4 a 3 la Santangelo ha usato una tattica abbastanza diffusa nel tennis femminile ed è quindi uscita dal campo sperando di bloccare la serie negativa e di trovare tranquillità. Raggiunta sul 4 pari la Santangelo è salita ugualmente 5 a 4 ma qui ha subito cinque giochi consecutivi perdendo il secondo set per poi trovarsi 0 a 2 nel terzo. La storia del tennis insegna che queste partite si finiscono per perdere invece la Santangelo è stata bravissima. Ha recuperato sul 2 pari, ha mancato una palla per il 3 a 2 ma dal 3 a 2 per la sua avversaria ha infilato quattro giochi consecutivi chiudendo per 6-3 al primo match point. Anche se Mara avrebbe preferito vincere facilmente in due set come sembrava possibile, credo che una vittoria ottenuta in questo modo valga molto di più. L'incontro più interessante e più lungo della giornata è stato quello che il russo Marat Safin ha vinto in cinque set contro l'americano Todd Martin. Come al solito Safin ha mancato di continuità ma nelle fasi decisive del quinto set ha trovato i suoi colpi migliori. È presto per dire di avere ritrovato un campione ma il tennis avrebbe bisogno di recuperare ad alto livello un giocatore che, almeno a mio parere, quando gioca bene è probabilmente più forte di tutti. Nel 2000, dopo aver dominato Sampras nella finale dell'Open degli Stati Uniti, Safin era diventato per qualche settimana il numero uno del mondo, poi una serie di guai fisici ma anche una scarsa disponibilità al sacrificio gli hanno fatto perdere partite e posizioni al punto da farlo precipitare al numero 86 in classifica. Al prossimo turno Safin troverà l'americano James Blake, un altro test significativo. Da segnalare la netta sconfitta di Guga Kuerten di fronte al tailandese Srichaphan, per il resto risultati molto regolari compresa la rapida vittoria ottenuta da Andre Agassi di fronte ad un avversario, lo svedese Enqvist, contro il quale aveva perduto cinque volte su nove incontri. Nei primi tre turni Agassi ha ceduto complessivamente 20 giochi in nove set e per un giocatore che si avvia ai 34 anni e che il più anziano tra tutti i partecipanti è importante sprecare poche energie. Intanto da Parigi giunge una notizia antipatica. Si tratta di una indiscrezione, poi smentita, secondo la quale Filippo Volandri, già sicuro della qualificazione, avrebbe lasciato vincere il francese Varlet l'anno scorso al Roland Garros in cambio di 5 mila dollari. Volandri ha affidato la pratica ai suoi avvocati. Probabilmente la questione verrà insabbiata ma è comunque fastidiosa.

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