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La Lazio sorride: i due giocatori di nuovo protagonisti. Ora parte l'assalto alla Champions

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Lopez e Cesar La marcia in più

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Tradotto: Mancini può contare, di nuovo, su Lopez e Cesar. Una certezza in più nella scalata alla Champions League. Che è lì, a due punti. Si può fare. Anche perché i minacciosi nuvoloni, legati agli infortuni a catena, sembrano lontani un'eternità. Cesar è tornato a sorridere dopo quattro mesi passati a curare un piede dispettoso: la doppia infrazione, l'operazione, lo stop, un incubo senza fine. In questa stagione il brasiliano, prima della sfida di Coppa Italia, con il Parma, aveva giocato tre partite. Poco, troppo poco, considerando il laterale l'unico esterno di ruolo mancino a disposizione del tecnico di Jesi. Che in corso d'opera s'è trovato orfano anche di Claudio Lopez: due infortuni ai legamenti del ginocchio, due mesi di stop intervallati da un rientro effimero (contro la Juve) e foriero di presagi subito riposti nel cassetto. Per questo Mancini ha cambiato pelle alla sua squadra: ha rivisto il modulo in corsa, passando al 4-3-3 e cercando il supporto di due attaccanti esterni, larghi, per far lievitare i contenuti della manovra. Tentativo coraggioso ma lontano dal vero prototipo biancoceleste. I due giocatori, nella scorsa stagione, erano stati i valori aggiunti della Lazio: assist e gol, un peso specifico rilevante nell'ascesa del primo progetto manciniano. Cesar la scoperta, Lopez un puntero ritrovato, vicino ai fasti del Valencia di Cuper. Mancini li ha ritrovati insieme sabato a Modena, e riproposti martedì nella sfida di Parma. Lopez l'ha ripagato con la prima rete stagione, Cesar con una coraggiosa interpretazione, la prima dall'inizio da quel 31 agosto maledetto (Lazio-Lecce, prima di campionato). Ha convinto con semplicità, Cesaretto. Che è poi quella con cui crea scompiglio sulla sinistra: dribbling e assist, l'ala che salta l'uomo e crea superiorità numerica. Ora la Lazio tornerà quella di sempre. Si rivedrà il 4-4-2 di stampo manciniano, quello capace di ammaliare l'Italia calcistica nella passata stagione e di confezionare un piccolo miracolo di capacità tattica. L'obiettivo è quello di chiudere il campionato al quarto posto, scalzare Inter e Parma con la forza dei risultati. Anche per questo Mancini ha chiesto la conferma di Stankovic, soprattutto se l'Inter dovesse continuare a giocare al ribasso. Con il serbo riportato in posizione centrale, in coppia con Liverani, e Cesar a sinistra, si rivedrebbe l'asse nevralgico più vicino alle idee dell'allenatore. Senza mediani e con un laterale che va, capace anche di esaltare le virtù aeree dell'ariete Corradi. Insomma tornerà la Lazio studiata alla lavagna: niente più esperimenti o rivoluzioni dettate dall'emergenza. Mancini ci crede. Il quarto posto passa per Lopez e Cesar. Talento e fantasia al servizio della Lazio.

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