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La Lazio vola in Borsa, arrivano i soldi Oggi incontro tra la cordata di San Marino e Capitalia. Ricucci pronto a sostenere la società

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E non solo tra la gente. La Lazio va verso l'aumento di capitale con lo sguardo proiettato al futuro. Capitalia-cordata di San Marino, il passaggio di consegne nel mirino. Siamo alla stretta finale. E l'attesa si riflette sull'andamento borsistico: il titolo biancoceleste ieri ha fatto registrare un +14,8%. Scambiato un volume impressionante d'azioni (quasi 103 milioni) per un controvalore di 4 milioni di euro, pari al 4% circa del capitale sociale, potenzialità che non potranno comunque essere esercitate nell'assemblea di sabato perché in contrasto con le formalità relative al deposito delle azioni. Anche il mercato quindi ha recepito i «rumors» d'un qualcosa di importante che ruota intorno al futuro biancoceleste. Il gruppo sanmarinese sta lavorando sottotraccia e già oggi potrebbe materializzare il summit risolutivo con Capitalia. Si tratterà per arrivare a un compromesso decisivo, finale. Stamattina il contatto per fissare l'appuntamento. Capitalia, questa è un'apertura, sembra pronta ad ascoltare. Insomma si tratterà e la cordata chiederà l'uscita di scena della banca e la banca, al cospetto d'argomenti validi, stavolta potrebbe vacillare, considerando l'oggettiva difficoltà contingente e il crac Parmalat. Si dovrà discutere, certo. In particolare sul pregresso e sui crediti vantati dalla banca nei confronti della società biancoceleste. Si farà luce sugli altri aspetti poco nitidi e anche sui nodi dibattuti a distanza, almeno fino a oggi. Le accuse contro il silenzio, stavolta sarà diverso. Sarà faccia a faccia. Probabilmente con l'avvocato Giordano, uomo di fiducia di Geronzi, più volte accostato alla Lazio nella scorsa stagione come potenziale Ad. L'uomo-Capitalia si siederà al tavolo con i collaboratori dell'avvocato Riccardi, procuratore speciale della cordata. Che vuole accelerare la trattativa, o meglio, chiuderla nell'arco di pochi giorni. Saranno decisive le prossime ore. E l'orientamento di Capitalia, che è disposta a parlare ma chiederà certamente credenziali. L'istituto di credito, salvo slittamenti a lunedì, sarà tra l'altro impegnato in un Cda che s'annuncia infuocato. Siamo alla fase finale: e nel caso in cui si dovesse arrivare alla rottura, l'avvocato Riccardi sarebbe pronto a rilanciare. Il gruppo sanmarinese non molla la Lazio. La vuole. A tutti i costi. Si scoprono le carte dal punto di vista bancario: Ubs di Zurigo, Monte dei Paschi di Siena, con l'interessamento della Bnl, questa è la novità, che si staglia all'orizzonte. E dietro il gruppo aleggia in modo sempre più nitida la figura di Ernesto Bertarelli. Anche lui sarebbe intenzionato a investire nel progetto immobiliare e a garantirsi una quota della «sua» Lazio. A un'agenzia straniera, l'armatore di Alinghi, ha confidato che «non esclude investimenti economici in sport diversi da quello della vela». E insieme a lui ci sarebbe un altro importante imprenditore veneto, oltre alla catena Jolly-Midas, legata a doppio filo alla denominazione sanmarinese. Si stringe il cerchio, proprio alla vigilia dell'assemblea di sabato. C'è già il quorum, l'aumento di capitale da 120 milioni sarà deliberato. La società continua a chiedere il supporto di Ricucci e Ligresti, magari di Merloni e Brachetti Peretti dell'Api. L'immobiliarista della Magiste si sta muovendo per aiutare il club: sta cambiando idea, non semplice sinergia personale, ma ausilio economico. E i giocatori «aprono» alla proroga del piano-Baraldi. La gente però aspetta al svolta. E la Lazio vive l'attesa con il fiato sospeso.

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