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di MARCO GIULIANI SPERIAMO sia solo un caso e non un segnale.

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Ma il pensiero, inevitabilmente, anche se per un solo istante corre a episodi che sembravano lontani anni luce. Ci pensa l'arbitro Messina a far riaffiorare il passato, incidendo palesemente sul risultato di una partita comunque bella e avvincente che vede la Roma uscire nuovamente sconfitta. Il risultato è che i giallorossi perdono la seconda partita stagionale, di nuovo contro il Milan di Ancelotti. L'avevano definita la «rivincita» delle riserve vista l'assenza massiccia di titolari da entrambe le parti: così è stato, anche se di rivincita non si può parlare e adesso la partita di ritorno (giovedì prossimo all'Olimpico) avrà tutto un altro sapore. Capello stavolta conferma le dichiarazioni della vigilia e dà spazio a chi finora ha giocato meno. Tornano in campo dal primo minuto Candela, Delvecchio e D'Agostino, per una Roma che si schiera a quattro in difesa e punta sul fisico di Carew e dello stesso Delvecchio per far male al rimaneggiato Milan di Ancelotti. Anche i rossoneri giocano al risparmio per quella che diventa la rivincita delle riserve. Le due squadre danno spettacolo, Messina il peggio di se. Fa tutto fino al 26', lascia giocare una partita divertente, ma quando deve prendere una decisione importante la sbaglia: sempre. Commette il primo errore al 26' quando non concede alla Roma un rigore netto per atterramento in area di Tommasi. Nesta, apparso ancora lontano dalla forma migliore, falcia da dietro il romanista che rovina terra: per Messina è tutto regolare. Dodici minuti dopo l'errore più evidente. Brocchi apre il contropiede rossonero con Tomasson lanciato a rete in posizione regolare: c'è però Borriello in fuorigioco. Il danese corre a rete da solo, ma il compagno, invece di defilarsi dall'azione e guadagnare quindi la posizione «passiva», ostacola il ritorno di Zebina. Gol da annullare, ma Messina indica imperterrito il dischetto al centro del campo. Prima e dopo ottima gara con frequenti rovesciamenti di fronte e occasioni da entrambe le parti. Dida salva sulla botta da un metro di un arrembante Dellas. Borriello spara alle stelle una botta da due metri e Tomasson non trova lo specchio della porta con Zotti battuto. La ripresa si apre con un missile da fuori di Seedorf su quale Zotti fa il suo. Poi esce la Roma, guadagna metri sul campo grazie anche alla crescita di De Rossi e alla costanza di Tommasi che arriva ovunque. La Roma gioca, ma non si trova negli ultimi metri, manca di concretezza e Capello prova a cambiare qualcosa. Dentro Mancini per Candela, D'agostino cambia così lato e il brasiliano si mette nel posto abituale sulla fascia destra del campo. Va meglio, i giallorossi diventano più pericolosi e arriva il pareggio. Ottimo lo stop e la conclusione a rete di Carew che azzera il vantaggio rossonero. Ma non è finita, perchè proprio mentre la Roma dà il meglio di se, arriva la beffa di Ambrosini che trafigge l'incolpevole Zotti (2-1) e complica la vita ai giallorossi in vista del ritorno.

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