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SYDNEY — «Per sei anni a mia insaputa mi hanno somministrato uno steroide utilizzato legalmente per i cavalli».

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È la prima volta che l'ex campione statunitense, che oggi ha 44 anni ed è diventato in Usa uno dei più apprezzati commentatori televisivi di tennis, ammette di avere avuto a che fare con il doping: non ne aveva fatto menzione nemmeno nella sua ultima autobiografia, anzi aveva replicato con una sdegnosa smentita quando ad accusarlo di avere fatto uso di steroidi era stata la sua ex moglie Tatum ÒNeil. McEnroe, uno dei fuoriclasse assoluti nella storia del tennis, capace di vincere in carriera ben 77 titoli, ha aggiunto di essere stato dopato «fino a quando ci si è resi conto che il prodotto era troppo forte, perfino per i cavalli...». McEnroe, tre volte vincitore a Wimbledon e quattro volte agli Us Open, non ha tuttavia precisato chi all'epoca gli abbia somministrato il prodotto dopante, giustificandosi con il fatto che tra sostanze autorizzate e sostanze proibite c'è un confine assai sfumato. «Non sono sicuro - ha detto - che certi potenti antinfiammatori che si danno ai giocatori per abbreviare i tempi di guarigione siano così lontani dai prodotti illegali. La gente deve fare più attenzione a quello che prende».

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