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di MASSIMO CICCOGNANI DIFESA e accusa alla stretta finale.

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La tesi dell'accusa è che alla Juventus venisse praticato una sorta di «doping mascherato» attraverso la somministrazione di farmaci senza necessità terapeutiche. Il giudice Casalbore e il pm Guariniello (con lui operano anche Gianfranco Colace e Sara Panelli) pressano bianconeri ed ex alla ricerca della verità. Ma da parte degli interrogati continua a non esserci collaborazione. «Se voi continuate a non parlare, a non ricordare, non fate altro che aggiungere sospetto», continua a ripetere il giudice Casalbore. Ieri doveva essere il giorno di Zinedine Zidane, ma l'attaccante del Real Madrid, come nella precedente convocazione, non si è presentato. Da Madrid è giunta in tribunale una lettera nella quale si precisa che l'asso francese era impossibilitato a raggiungere Torino per obblighi professionali essendo il Real impegnato negli ottavi della Coppa del Re. Zidane si è detto comunque disposto ad essere ascoltato in videoconferenza (ipotesi scartatata dal giudice Casalbore) o direttamente in Spagna. Intanto sono sfilati altri due testimoni, Pippo Inzaghi e Paolo Montero. Contraddittorio l'interrogatorio dell'attaccante del Milan, in bianconero dal '97 al 2001. Davanti al pm Raffaele Guariniello, Inzaghi ha ammesso di aver assunto farmaci, ignorandone però la composizione. «Ho preso vitamine e antinfiammatori ma non ricordo nel dettaglio, ho preso sicuramente Aulin e Voltaren. All'epoca dei fatti avevo problemi di pubalgia, e dovevo fare delle punture per giocare. Ho assunto anche del Samir, pensando che fossero vitamine. E anche Arinazina, per via endovenosa, ma solo quando ero affaticato, come integratore. Nell'intervallo della partita era usanza, alla Juve, assumere creatina, a libero arbitrio. Io ne prendevo 3 grammi, una bustina. Perchè eravamo stanchi, era per farci sentire meglio». Inzaghi dice di aver cominciato a prendere creatina alla Juve: «La creatina è arrivata nel 1997, nel Parma e nell'Atalanta non l'avevo mai presa. Nel '98 Agricola mi consigliò di prendere delle pastiglie di Samir ma io in quel momento non le assunsi. Nego di averlo fatto, anche se lo dice Agricola. Come nego di aver preso pasticche di ferro». Ma a quel punto il giudice Casalbore gli legge le dichiarazioni agli atti di Agricola, che confermano l'assunzione del ferro da parte dei giocatori, e il milanista rivede la sua dichiarazione: «Sì mi ricordo di averne prese alcune...». Quanto a Montero, che nella precedente udienza si era rifiutato di parlare davanti alle telecamere in quanto si sentiva intimidito, ha ammesso di avere preso creatina (3 grammi alla volta), e di avere assunto delle vitamine per endovena, ma senza ricordare i nomi di alcuni dei farmaci che risulta avere dichiarato in passato sia ai magistrati della Procura di Torino che in occasione dei sorteggi antidoping. «Dal '96 ho fatto sei interventi chirurgici e ho assunto dei farmaci in quelle occasioni, ma non ricordo di altre assunzioni». Dal canto suo il dottor Agricola si è presentato in tribunale presentando i verbali dei prelievi eseguiti tra il '94 e il '99 dichiarando spontaneamente che «tutti i farmaci a noi contestati risultano diffusamente impiegati anche dalle altre squadre», della serie "così fan tutti e pertanto sono tutti innocenti". Nulla di fatto. Prossima puntata il 26 gennaio quando verrà riascoltato Gianluca Vialli dopo l'acquisizione dell'intervista rilasciata dall'ex bianconero a Radio Radio sull'atteggiamento della pubblica accusa. Infine il giudice Casalbore ha deciso di affidare una superperizia a un farmacologo e a un ematologo. La Juve riconosce 249 prodotti farmaceutici, la Procura ne conta invece 281. I conti non tornano. E lo scontro difesa-accusa continua.

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