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Milan, dopo la paura ci pensa il «solito» Kakà

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Perchè il Milan non va in crisi per cinque minuti di Reggina impressionante in cui va sotto al 2'. Al 9' è già 1-1. Il tre a uno è figlio di un lavoro costante di demolizione psicologica, di una pressione a tutto campo e di un bel pò di fortuna (sul secondo gol di Kakà). Il terrore di San Siro dura 5', più o meno. In un minuto e 20 secondi la Reggina raccoglie un palo (di...Cafu che per poco non fa fuori Dida), una traversa di Jiranek sul calcio d'angolo e un gol, nella mischia seguente, di Torrisi con il ginocchio. E poi ancora un diagonale di Bonazzoli che, se Dida non facesse un mezzo miracolo, sarebbe il 2-0 in 3 minuti. Il Milan, una scossa così proprio non se l'aspettava ed è costretto alla sveglia. Al 5', Seedorf, di testa da distanza ravvicinata, gira e colpisce la traversa. Al 9' Kakà riceve al limite dell'area, si gira, dribbling secco e gol di punta nell'angolo. Uno a uno e si ricomincia praticamente daccapo. La Reggina, che Camolese mette in campo aggressiva con due punte e Cozza a supporto, gioca, anzi riparte benissimo. Sottil manda sull'esterno della rete di testa, e mentre il Milan mette le tende a ridosso dell'area di Belardi, Cozza si fa ammirare al 22' per un gran tiro di controbalzo esterno, fuori d'un niente. Belardi è in giornata, e toglierà dalla porta almeno quattro palle gol. La prima capita a Shevchenko di testa, verso la mezzora. Il primo tempo finisce con il Milan affogato in attacco. Così Ancelotti tiene dentro Serginho (seppur irretito da Mesto) e toglie Seedorf (per Ambrosini), nel tentativo di liberare la via agli attaccanti. Serginho impegna Belardi di testa, risponde in diagonale Bonazzoli, con Dida alla parata. Al 10' si decide la partita. Per caso. Sottil spazza l'area e colpisce Kakà al fianco, il rimpallo finisce alle spalle di Belardi. Doppietta del brasiliano, e Milan più tranquillo. Al 25' è ancora Kakà che mette in sicurezza la partita, quando se ne va in percussione e si fa atterrare da Jiranek. Il rigore è tutto di Pirlo. Cucchiaio, come si dice, e con il 3-1 ecco sparire anche i fantasmi dei penalty sbagliati col Boca e con l'Udinese. È soddisfatto Carlo Ancelotti. Eppure la gara non era cominciata nel migliore dei modi. «Peggio di così proprio non poteva iniziare - ha dichiarato il tecnico rossonero - Abbiamo preso subito gol e Dida è stato impegnato un paio di volte. Siamo però stati bravi a raddrizzare l'incontro con calma, pazienza e grazie alla qualità dei giocatori». Quando manca una sola giornata al termine del girone d'andata, il Milan è a tre punti dalla capolista Roma con una gara però da recuperare. «Siamo in testa alla particolare classifica relativa agli scontri diretti. Vincere con le altre grandi è importante però solo se poi fai lo stesso con le piccole. Tutte le squadre che stanno davanti vanno fortissimo e credo che i classici 70 punti potrebbero non bastare per vincere lo scudetto».

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