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È USCITO malconcio dal campo.

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Ha continuato fino al quarantacinquesimo, ma nello spogliatoio ha gettato la spugna. La prima diagnosi fatta dal dottor Brozzi, è stata di contrattura, ma questa mattina il giocatore verrà sottoposto ad una ecografia a Trigoria per verificare meglio le sue condizioni. «Mi sento abbastanza bene - ha detto il rumeno a fine gara - è tata una partita dura, ma alla fine è stata importante la vittoria su un campo difficile come quello del Perugia». Chi è rientrato dopo qualche tempo è Jonathan Zebina. Il francese alla fine si è dovuto arrendere ai crampi ed è stato sostituito, ma non ha demeritato. «Sono stato fuori per squalifica - ha detto all'uscita dello spogliatoio giallorosso. - e rientrare non è mai facile». Qualcosa mancato nelle solite giocate targate Roma, Zebina ha fatto la sua analisi. «Non abbiamo meso in pratica il nostro solito gioco fluido, quello che ci contraddistingue, ma la cosa più importante era raggiungere la vittoria e riscattare la sconfitta contro il Milan. Ci siamo riusciti, siamo ancora primi ed ora continuiamo così». Traianos Dellas è entrato in campo nel secondo tempo al posto di Chivu ed ha faticato, almeno all'inizio, a trovare le misure giuste. Il problema? Lo ha spiegato proprio lui a fine gara. «Il terreno era troppo soffice, era difficile mantenere il giusto equilibrio. Poi è andata meglio». I tre punti, in questi casi, sono importanti, ovviamente, per la classifica, ma anche per il momento psicologico della squadra. «Vincendo abbiamo dato una grande risposta dopo lo stop contro il Milan ed abbiamo dimostrato di essere una grande squadra». La carrellata dei giocatori che escono dallo spogliatoio, si conclude con Dacourt che ribadisce alcuni concetti già espressi nei giorni scorsi: «Avevo detto che le grandi squadre dopo una sconfitta devono fare risultato e ci siamo riusciti. Vincere era importante: oltretutto al "Curi" la Roma non vinceva da tanto tempo». Luc. Col.

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