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Il pericolo giallo investe il settore auto in Usa

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In USA, nel complesso, questi tre marchi negli ultimi tre anni hanno continuato a perdere quote di mercato, raggiungendo il minimo storico, per l'avanzata continua di europei ed asiatici (giapponesi e coreani). Oggi posseggono il 60% del mercato, il 14% in meno rispetto a 10 anni fa. Si concretizza il pericolo coreano, la Hyundai espone a livello di prototipo anche una sport-car e offre 10 anni di garanzia integrale. Il nuovo pericolo giallo ripete in diverse sfumature la strategia adottata da sempre dai costruttori giapponesi. Kia apre nuovi centri di design, l'ultimo si trova a Irvine (California) e il prossimo sorgerà nel deserto di Mojawe. In questo modo, a medio termine, la Kia (come già avviene per Toyota e Honda) sarà percepita sempre più come un prodotto «made in USA». Non basta. La produzione giapponese avviene sempre più in fabbriche americane, aumentando il mimetismo di origine, una soluzione che rende inarrestabile, almeno apparentemente, l'avanzata estera. La Toyota, che ha proclamato ufficialmente "l'anno dell'ibrido", ha fatto scalpore, qui a Detroit, con il riconoscimento ricevuto ad una giuria di giornalisti americani che ha assegnato alla Prius (auto ibrida, elettrica-benzina, venduta anche in Italia) il premio di Auto dell'Anno 2004 per il Nord America. Il giorno dopo, Toyota ha presentato un gigantesco pickup, ancora più esagerato dei classici americani più venduti, Ford F150, Chevrolet Silverado, Dodge Ram. Sarà prodotto a San Antonio (California) nel 2006. A.S.

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