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DETROIT - L'elezione della Toyota Prius ad auto dell'anno è una vera notizia-bomba.

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Il premio tiene conto di due fattori, introdotti dalla Prius: la propulsione pulita ad emissioni sempre più vicine allo zero e la "vera" disponibilità sul mercato, a prezzi politici, non penalizzati dalla complessità meccanica. Il motore infatti è diviso in due sezioni, davanti quello a benzina, con cilindri e pistoni tradizionali, dietro un motore elettrico alimentato da un piccolo pacco di batterie a ioni di litio, della stessa natura di quelle dei telefonini e dei computer portatili. In mezzo ai due propulsori si trova un blocco trasmissione con cambio automatico, dotato di un dispositivo che, quando si frena o si rallenta, recupera l'energia cinetica del veicolo, trasformandola in elettricità, inviata alle batterie, per ricaricarle. Un sistema analogo, ma meno sofisticato, è presente sulla Honda IMA, anch'essa in vendita a prezzi competitivi, sia in USA che in Italia. L'Ibrido e il diesel commonrail di ultima generazione con filtro FAP per trattenere anche le minime tracce di fumo nero, hanno prestazioni consumi e inquinamento molto simili, con una maggior silenziosità per la trazione elettrica. Se in Europa il diesel cresce vertiginosamente ed è già sopra la quota del 60. La soluzione diesel potrebbe rivelarsi un forte vantaggio per l'industria europea, quella tedesca con BMW, Volkswagen e Mercedes, quella francese con il Gruppo PSA Peugeot-Citroen (che già produce motori in joint-venture per il Gruppo Ford) e per il Gruppo Fiat (che già tratta con GM per fornire i motori diesel Multijet, i più moderni di tutto il mercato. I giapponesi, che non credono al diesel e non potrebbero fornirne con rapidità quantità consistenti, remano contro, promettendo (come hanno fatto a Detroit con Prius e Lexus RX 330, il primo SUV ibrido) soluzioni alternative costose, poco redditizie industrialmente, limitate nella possibilità di produzione di massa. Il Presidente Nissan Carlos Ghosn, da noi intervistato ha affermato che "il motore ibrido è una soluzione di transizione e produrlo vuol dire ridurre i profitti, mentre Nissan sta lavorando per farli crescere. Per questo Nissan si tiene fuori da questa soluzione, pur aggiornandosi continuamente sulla soluzione elettrica-pura". A.S.

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