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di MATTEO PETRUCCI DIDA 6,5 Non ha colpe sul gol di Cassano.

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Cassano e Totti sono clienti scomodi e pericolosi; lui, però, non trema e quando al 40' sembra abbattuto, ci pensa Costacurta a salvare la sua porta. CAFÙ 6,5 La Sud non lo accoglie certo con lo champagne, ma lui conferma in timidi progressi palesati prima della sosta contro l'Udinese. Lima spinge col contagocce dalla sua parte e lui gioca quasi da ala. L'ingresso di Candela nella ripresa lo consiglia a maggior prudenza, ma il brasiliano non disdegna comunque un paio di pericolosi affondi che creano apprensione nell'area giallorossa. Esce tra i fischi del pubblico sostituito da Simic. Forse qualcuno un piccolo rimpianto lo avrà pure avuto. COSTACURTA 7 Colma con esperienza e qualche «trucco del mestiere» i limiti di un'età non più verde. Avere a fianco uno come Maldini lo aiuta parecchio, ma il centrale di Ancelotti è uno di quelli che non tradisce mai. Nel finale il suo intervento sulla linea è provvidenziale nel salvare il pallonetto di Cassano. Riuscire a non far rimpiangere Nesta non è certo un compito facile. MALDINI 7 Nel primo tempo uno sbiadito Carew non gli crea grossi grattacapi. Sbaglia poco o nulla e spesso corre in aiuto del «gemello» Costacurta. D'applausi, nel primo tempo, una chiusura su Cassano, replicata anche nella ripresa. Senza della posizione e tempismo e un'altra prova da incorniciare. Si spinge anche in avanti in un paio di occasioni. Senza fortuna. Chiedergli anche il gol sarebbe troppo. PANCARO 6,5 Brilla nel suo personale derby contro la Roma. Le scorribande offensive di Cafù sul versante destro, gli impediscono di spingere sull'acceleratore. Ancelotti gli chiede di mettere la museruola a Mancini e lui esegue con puntualità. GATTUSO 6 Si vede poco, ma il mastino di Ancelotti svolge un lavoro oscuro e prezioso. Argina le sfuriate di Emerson e, all'occorrenza, si occupa anche di Totti. In avvio Paparesta lo grazia su un paio di entrate non proprio soft. PIRLO 6,5 La coabitazione con Kaka e Rui Costa lo costringe ad arretrare il proprio raggio d'azione. Fa il pendolo tra difesa e centrocampo e la cosa non sembra dispiacergli, anzi. Gioca quasi sempre la palla di prima e raramente sbaglia qualche appoggio. Si fa perdonare il rigore sbagliato contro l'Udinese con una prova di sostanza. SEEDORF 7 Soffre in avvio l'intraprendenza di Mancini e i raddoppi di Emerson. Poi l'olandese trova il giusto equilibrio e sale in cattedra. Prima telecomanda al millimetro il cross che manda in gol Sheva, poi concede il bis poco più tardi, ma questa volta l'esito è meno fortunato. Insieme a Pancaro spazza dalla scena Mancini. Cala vistosamente alla distanza, ma il suo timbro al match lo mette comunque ed è di quelli pesanti. RUI COSTA 7 Si accende a intermittenza. Un paio di giocate delle sue nel primo tempo, ma il meglio lo fa vedere nella ripresa. Avanza leggermente il proprio raggio d'azione e così arriva alla magia giusta. Imperiosa l'accelerazione e l'assist che mette Sheva a tu per tu con Pelizzoli in occasione del raddoppio rossonero. Si sacrifica anche nel «lavoro sporco» tanto da ritenere il Rui Costa visto all'Olimpico uno dei più brillanti della stagione. KAKA 7 Ci mette poco a entrare in partita. La convivenza con Rui Costa non gli sottrae fosforo e fantasia, poiché Ancelotti gli ritaglia uno spazio da attaccante aggiunto. Tutti i palloni, in avvio, passano dai suoi piedi. Poi però la Roma gli prende le misure e il gioiello brasiliano perde verve e brillantezza alla distanza. Comunque, ormai, è una conferma.

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