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Berlusconi e Veltroni ancora in forse. La partita verrà trasmessa in 148 Paesi

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Tutto esaurito quindi, a cominciare dalla tribuna d'onore riservata ai protagonisti della vita politica, però con due dubbi che rimarranno tali fino all'ultimo momento, su Silvio Berlusconi e Walter Veltroni. Soltanto nelle ore immediatamente prima della partita il premier, e presidente del Milan, deciderà se recarsi all'Olimpico, in base ai suoi impegni, oltre che agli ovvi motivi di sicurezza. Analogo discorso per Walter Veltroni, anche se per motivi diversi: ieri il sindaco di Roma, tifoso juventino, era a letto con l'influenza. Ancora in dubbio, per motivi imprecisati e nonostante l'inossidabile fede romanista è anche il governatore del Lazio Francesco Storace, di solito presente, Già rientrati dalla vacanze e in prima fila domani a godersi la partita saranno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, quello con delega allo Sport Mario Pescante, il ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri (anche egli dichiarato tifoso romanista), il ministro dell'Innovazione e Tecnologia Lucio Stanca, e poi Paolo Cento, deputato dei Verdi nonchè presidente del Roma club Montecitorio, che vorrebbe trascinare allo stadio anche il presidente onorario Giulio Andreotti. Accanto ai vip della politica ci saranno quelli del mondo economico-finanziario, primo fra tutti Cesare Romiti, altro appassionato sostenitore giallorosso (suo figlio Pier Giorgio è anche stato vicepresidente della Roma). Nonostante la tensione della vigilia del «big match» Roma-Milan, i due capitani, Francesco Totti e Paolo Maldini, hanno scelto di ribadire i valori autentici dello sport, in primo luogo la solidarietà. Uniti da tempo nell'impegno di «Goodwill Ambassador» dell'Unicef Italia, i due campioni consegneranno al rappresentante Unicef nella Repubblica Democratica del Congo, Gianfranco Rotigliano, i risultati delle loro iniziative di raccolta fondi a favore dei bambini congolesi. Ieri Rotigliano ha incontrato a Trigoria Francesco Totti, che ha già consegnato all'Unicef un suo primo assegno di 220.000 euro, frutto del libro di barzellette, destinati a finanziare la realizzazione di nuovi centri per i bambini di strada di Kinshasa.

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