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La Lazio vola in Borsa Slitta il piano-Baraldi

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Il titolo vola in Borsa (+11,6%) dopo una giornata, quasi intera, di sospensione per eccesso di rialzo. Un segnale importante, post-natalizio: niente scambi vorticosi, solo 871 mila euro il controvalore d'azioni scambiate. Un diktat imposto dall'Autorità di vigilanza sui mercati, per monitorare i movimenti intorno alla Spa biancoceleste, tra i titoli più trattati degli ultimi due mesi. Un segnale anche in vista del mese della verità: entro il 17 gennaio la società sarà chiamata a raccogliere l'ok dalla squadra per la proroga del piano-Baraldi. L'incontro previsto per ieri è slittato : in realtà si attende solo un «sì» da apporre in calce al nuovo accordo. La società fa trasparire ottimismo, il colloquio con i manager c'è stato prima di Natale, ora sono entrati in azione i legali, con i quali è previsto un contatto nelle prossime ore. Per analizzare i contenuti dell'intesa sottoscritta nella scorsa primavera e regalare certezze ai giocatori. Si attende l'ok incondizionato, subito dopo si penserà a materializzare la ricapitalizzazione. Cioè prima a deliberarla (il 17 gennaio servirà la presenza del 20% del capitale sociale) e poi a sottoscriverla. Un impegno gravoso, ma parallelamente ci sono movimenti importanti. Quelli della cordata di San Marino, ad esempio. Che continua a lavorare sottotraccia e ha già in mano una quota importante della società. Lo scontro frontale con Capitalia s'arriccherà d'altre pagine. L'epilogo del braccio di ferro si conoscerà tra un mese, proprio quello che servirà alla Lazio per fare chiarezza sul proprio destino. L'istituto di credito guidato da Geronzi, con la complicità di Mediocredito centrale, sta intanto cercando nuove sinergie, imprenditori da trascinare nel progetto-biancoceleste per dare linfa vitale allo schema d'azione già delineato in estate. Merloni è una soluzione gettonata (per convertire crediti in azioni), altrimenti si punterà forte su Ligresti, Angelucci e Colaiacovo. Con la speranza che qualcuno s'impegni seriamente e costituisca la guida forte per il futuro. Il piano bancario, si muove in antitesi rispetto all'ascesa del gruppo sanmarinese, dietro al quale si staglia sempre più la figura di Bertarelli, che non smentisce eventuali e futuri coinvolgimenti in settori sportivi diversi dalla vela. La squadra aspetta sviluppi e anche il mercato è congelato. In attesa che qualcuno indichi la direttrice. Nove giocatori in scadenza e Stankovic sempre più verso l'Inter. Con il manager, Fioranelli, che infittisce l'enigma e parla di «caso che era vicino alla soluzione positiva anche con l'attuale dirigenza», smentendo di fatto la versione che voleva naufragata ogni possibilità di rinnovo già a maggio. La verità è che Stankovic andrà all'Inter. Solo a giugno ma nerazzurro già tra un mese, per circa 6 milioni di euro. Il serbo rimarrà però biancoceleste, ma solo in prestito, per sei mesi. Almeno secondo accordi presi a metà dicembre tra le due dirigenze e salvo inserimenti dell'ultima ora del Milan. Un modo per non perdere il giocatore a parametro zero. Il diggì De Mita, infine, è intenzionato a scongiurare gli altri eventuali esodi: Oddo e Inzaghi non si muovono, ma Juve e Milan rimangono in agguato. E il centravanti ieri, con il manager Tinti, è stato a Formello per parlare con la dirigenza. La Lazio vuole studiare con il giocatore la strategia per accelerarne il rientro in campo dopo la frattura dello scafoide rimediata nella trasferta di Ancona.

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