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San Marino, il gruppo esce allo scoperto

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In attesa della terza convocazione dell'assemblea chiamata a deliberare l'aumento di capitale da 120 milioni, oggi sono attese le prime verità ufficiali (e le iniziative) della cordata di San Marino. Conferenza stampa programmata per le ore 12, all'Hotel Jolly di Via dei Gracchi, con l'intento di fare chiarezza sui movimenti e sullo stato attuale delle trattative legate all'acquisto di azioni biancocelesti. Nelle ultime settimane il gruppo ha rastrellato una percentuale di capitale sociale pari a circa il 27%. L'avvocato Riccardi, procuratore speciale della cordata, non ha ancora rivelato i nomi degli imprenditori che animano la scalata. La manovra finanziaria è supportata dall'Ubs di Zurigo, dal Monte dei Paschi di Siena e da una fiduciaria di San Marino. Tra i nomi associati alla cordata c'è Ernesto Bertarelli, armatore di Alinghi e proprietario dell'industria farmaceutica Serono: l'italo-svizzero è tra i 15 uomini più ricchi al mondo. Il gruppo non vuole entrare in commistione con Capitalia: per questo è previsto uno scontro frontale, destinato però a esaurirsi entro un mese. A metà gennaio la Lazio sarà chiamata a deliberare l'aumento di capitale. E in ballo c'è sempre il piano-Baraldi, perché la disponibilità concessa dai giocatori in merito all'eventuale proroga (il piano è scaduto sabato scorso) dovrà essere formalizzata entro il 31 dicembre. Altrimenti la società dovrà provvedere al pagamento di 11 milioni di euro cash, anche se dilazionati. Nell'ultima settimana la società non ha ricevuto notizie confortanti dagli attuali azionisti: la seconda convocazione dell'assemblea necessaria per la ricapitalizzazione non ha infatti raggiunto il quorum del 33,33% più un'azione. Un segnale evidente che né Ricucci né Ligresti, e chiaramente neanche Capitalia, hanno rastrellato azioni nell'ultimo mese e contestuale spia deli movimenti borsistici della cordata di San Marino. Intanto Geronzi sembra intenzionato a chiedere un maggior coinvolgimento a Ligresti. Anche perché dopo averlo deliberato, l'aumento di capitale, sarà necessario sottoscriverlo. E al momento gli uomini-Capitalia sembrano orientati a temporeggiare: nel discorso erano coinvolti anche Merloni e Angelucci. Ecco perché la cordata di San Marino, supportata dal crescente disappunto della Curva. La Nord ieri sera s'è infatti marcatamente schierata contro Capitalia, con tanto di cori ostili rivolti all'istituto di credito. Striscione di dissenso anche contro l'ad Masoni, e più in generale richiesta di trasparenza in merito agli ostacoli frapposti all'ascesa della cordata. Oggi sono attese le prime risposte, anche alla Consob. La verità è dietro l'angolo.

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