Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

CONVEGNO AIC SUL DOPING

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

La parola d'ordine è «responsabilita», e cioè: «I giocatori devono alzare il livello di attenzione - come ha spiegato Piero Volpi, consulente dell'Aic sul doping - e devono capire che solo conoscendo il problema, calerà la paura che adesso c'è in giro». Partiranno probabilmente dal 6 gennaio i nuovi controlli per i quali l'Aic ha chiesto il consenso scritto ai calciatori: ogni domenica saranno 12 giocatori sorteggiati in tre partite (due di A e una di B) per essere sottoposti al controllo del sangue, oltre a quello abituale delle urine. Fra questi 12 giocatori, ne verranno sorteggiati 4 ai quali verrà fatto anche il nuovo test per la ricerca dell'Epo sulle urine. «Sono i controlli adottati dalla Fifa negli ultimi Mondiali e programmati dall'Uefa per Euro2004», ha spiegato Volpi che li ha definiti «il fiore all'occhiello della nostra Federazione, unica a mettere in atto una barriera del genere contro il doping e all'avanguardia nel mondo». Assieme a Volpi, il direttore del laboratorio dell' Acquacetosa Francesco Botrè, il presidente della commissione antidoping Pino Capua e il consigliere della Federazione medici sportivi Antonio Pezzano hanno cercato di fare chiarezza su cosa procura la positività: «Possiamo escludere la produzione fisiologica - ha detto Botrè - così come la carne e ipotesi folcloristiche legate a schiume da barba e creme varie. La causa più probabile restano gli integratori contaminati con prodotti non ufficiali. Ma resta chiaro il fatto che si risulta positivi al nandrolone solo se si assumono sostanze contenenti il nandrolone». La metà dei calciatori presenti era costituita da compagni ed ex compagni di Blasi: Tardioli, Di Loreto, Milanese, Gatti, Ferrari, Bonera e Bresciano sono venuti a Milano per capire come poter combattere un fenomeno che ancora non si conosce. Gennaro Gattuso riassume così tutte le preoccupazioni dei giocatori: «C'è da aver paura perchè le regole non sono precise e c'è il terrore di andare nello stanzino anti doping a fare l'esame in quella boccetta di plastica. A questo punto, non dobbiamo più prendere niente, nè vitamine nè integratori. Il problema è che nelle squadre che giocano ogni tre giorni prenderli è necessario perchè altrimenti non ce la facciamo». Il presidente dell'Aic Sergio Campana ha spiegato che «Kallon e Blasi giurano e spergiurano di non sapere come è successo e quindi escludiamo che ci sia assunzione volontaria. Ma c'è preoccupazione perchè se non sappiamo da cosa deriva, per il futuro cosa facciamo?».

Dai blog