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Il difensore biancoceleste punta ancora sulla sua squadra: «Siamo pronti a ripartire sia in coppa, sia in campionato»

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La banda mancini reduce dalla doppia sconfitta con Chelsea e Roma ha grande voglia di riscatto. Qual è lo spirito nello spogliatoio alla ripresa del campionato? «Siamo pronti a ripartire con il piede giusto: la sosta ci ha consentito di ricaricare le pile e di recuperare numerosi giocatori infortunati. La squadra arriva da due sconfitte consecutive, fiano a questo momento della stagione abbiamo commesso degli errori che dovremo cercare di non ripetere». Il problema numero uno sembra essere la mancanza di concentrazione. «Non sono d'accordo. Non c'è squadra al mondo che scenda in campo demotivata. Semmai ci sono gli errori, delle ingenuità che possono compromettere il risultato di una partita, ma non parlerei di mancanza di concentrazione». In Champions League la Lazio non può più sbagliare. «Per quanto riguarda il nostro cammino europeo sono fiducioso: siamo consapevoli delle nostre forze, possiamo farcela. Qualcuno dice che servirebbe un miracolo per accedere agli ottavi, io dico che basta meno: i miracoli sono necessari contro il Real Madrid o il Manchester, mentre Besiktas e Sparta Praga sono alla nostra portata». Secondo lei la Lazio può davvero competere ai massimi livelli? «Il nostro obiettivo è quello di restare competitivi fino al termine della stagione, poi c'è una sola squadra che vince. Abbiamo la consapevolezza di poter lottare alla pari con tutte le nostre avversarie. L'unico errore che non dobbiamo commettere in questo momento è quello di guardare sempre il vertice della classifica: dobbiamo pensare al nostro campionato andando avanti partita dopo partita senza tenere conto di ciò che succede là davanti. Con una serie di buoni risultati potremmo riacquistare morale e punti preziosi». Con Cesar e Fiore indisponibili, sarebbe pronto a salire sulla linea dei centrocampisti? «La mia posizione in campo non può essere quella di quarto centrocampista: non ho le qualità tecniche di Fiore o di Cesar. Per sfruttare la mia velocità è meglio partire dalla linea dei difensori».

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