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di TIZIANO CARMELLINI NON HA brillato nell'ultimo derby della capitale, proprio lui ...

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Eppure, numeri alla mano, la «nuova» Roma di Capello vola proprio grazie ai gol di Montella. E non a caso le uniche due partite a reti inviolate della stagione in corso dei giallorossi, hanno visto l'aeroplanino utilizzato solo parzialmente nella ripresa: 0-0 a Siena entrò al 23' (st) per Delvecchio e al Meazza contro l'Inter in campo al 27' (st) per sostituire un evanescente Cassano. I numeri parlano chiaro, nessuno tra gli attaccanti ha inciso quest'anno nella stagione giallorossa come Montella. Delle diciotto reti siglate dai romanisti finora, dodici portano la firma di attaccanti, cinque proprio quella di Montella. E sono stati tutti gol pesanti. Sua la rete del 2-1 a Udine che è valsa i tre punti all'esordio del campionato su un campo difficilissimo. Come suo il gol che ha aperto la goleada giallorossa all'Olimpico nella seconda giornata contro il Brescia. Sblocca ancora la Roma (sembra essere la sua prerogativa quest'anno) nel secondo appuntamento casalingo della stagione contro l'Ancona. Capello gli preferisce Carew, lui entra nella ripresa e dopo tre minuti manda in orbita la Roma che poi dilagherà con Totti e Delvecchio. Discorso simile, sempre all'Olimpico, contro la Reggina. L'aeroplanino giallorosso stavolta impiega diciotto minuti per far decollare la Roma. Sarà poi Carew a chiudere il discorso nel finale siglando la rete del 2-0. Insomma, derby a parte, solo contro la Juve Montella, quando utilizzato dal primo minuto, non è andato a rete portando nelle tasche di Capello punti pesanti. La differenza forse è tutta qui, perché nessuno degli altri attaccanti ha inciso così nella classifica della Roma. Carew, che ha ormai rimpiazzato Batistuta, ha segnato due reti belle ma inutili (Il quinto al Brescia e il terzo al Vardar). La valenza di queste reti semmai, è più di tipo psicologico, perché il norvegese s'è così sbloccato anche nel campionato italiano e Capello inizia a puntare sempre più spesso sulla torre scandinava (bello, per esempio, il movimento nel derby che porta via due uomini nel mezzo e libera Emerson sulla fascia destra). Due gol anche per Delvecchio, uno importante contro l'Udinese al Friuli, l'altro assolutamente inutile: il quarto con il Vardar. A sua discolpa però, una condizione fisica non ancora ottimale, molti problemi e poche partite giocate: comunque Delvecchio rispetta la sua tabella di marcia rispetto alla nona giornata dello scorso campionato. Discorso più o meno simile per Cassano, anche lui a quota 1 come nella passata stagione: due se si considera il gol, quello sì importante, che ha permesso alla Roma di vincere con l'Hajduk e di poter andare a giocare la partita di ritorno (27 novembre) a Spalato con tutta un'altra testa. A conti fatti, quello che è veramente mancato finora alla Roma è il contributo, almeno in quanto a gol, del suo capitano. Totti, non segna più come nella scorsa stagione, forse anche condizionato dal «nuovo» modulo di Capello. Ovvio che con il tridente, il capitano giallorosso si ritrova spesso a giocare qualche metro indietro rispetto alle altre due punte. Finora ha segnato tre gol (tutti di destro), cinque in meno rispetto alla stessa giornata del campionato scorso. Oltre al numero, è mancata anche la «consistenza» dei tre gol realizzati da Totti: due belli ma inutili contro il Brescia, uno forse meno inutile ma comunque non indispensabile contro l'Ancona. Ora al capitano giallorosso non resta che rimboccarsi le maniche e tornare sulle cifre della scorsa stagione quando chiuse a quota 14, due in meno dei tredici che valsero alla Roma il terzo scudetto nel 2001.

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