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STUDIARE «Non studio niente, sono gli altri che devono studiare me».

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(Roberto Mancini) MANCINI «Mancini vedeva il calcio e lo capiva. Aveva solo un difetto, era convinto di non sbagliare mai». (Vujadin Boskov) OOOOH «Un giorno sbagliai un passaggio, non succedeva da due anni e tutto lo stadio fece un «ooohhhh» di meraviglia». (Liedholm) PROFONDO «Se mi devo descrivere dico che l'immaginazione è più forte della conoscenza, anche se naturalmente bisogna avere qualche conoscenza per mettere in moto l'immaginazione». (Thierry Henry) RIVERA «C'è in giro un nuovo Rivera? «Come no. Si chiama Gianni, ha sette anni e mezzo. È mio figlio». (Gianni Rivera) TALENTI «Del Piero mi sembra così pieno di talento e, poi, a volte così prevedibile nella conversazione che ci rimango un pò male. Ma se uno cammina sul filo tra due grattacieli, non puoi poi pretendere che ti parli di filosofia a cena. Resto affezionato a Baggio. È facile dire chi non è il mio tipo. Ahimè, non lo è Vieri. Mi fa simpatia, ma lo vedo come Aiace, uno che dispone di tanta forza di cui però gli è stato tolto il controllo. Qui dicono che è il più grande centravanti del mondo, ma non è il mio tipo ed immagino che io non sia il suo. Totti visitò Regina Coeli e disse che senza il calcio, magari anche lui sarebbe stato lì. Io pensai: e poi dicono che non è bravo di parola». (Adriano Sofri) SBANDATI «I giocatori sono degli sbandati che lasciano la famiglia e la scuola». (Zdenek Zeman) GREGARI «Le storie più ricche e sorprendenti le ho sempre sapute dai gregari, che mi parlavano della vita in generale. Mai dai campioni, che invece mi parlavano della loro vita in particolare». (Sergio Zavoli)

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