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Champions League Dopo le polemiche di Milano la squadra biancoceleste cerca il riscatto Contro il Chelsea degli indimenticati argentini e di Cudicini serve una prova d'orgoglio

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Lazio, la trappola degli ex

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La partita degli ex, la sfida al passato, e così via all'infinito. Tante etichette per novanta minuti speciali, perché Chelsea-Lazio (ore 20.45, Sky Sport2) va oltre il mero significato sportivo. C'è il ricordo dello scudetto biancoceleste a troneggiare nei pensieri e poi quei personaggi legati da un filo sottile ma neanche tanto invisibile. Crespo, Veron e Cudicini, uomini di varie epoche di Lazio, e il romano Ranieri da una parte, a guidare la corazzata inglese, Mancini e una vagonata di amici degli assi argentini dall'altra, con Eriksson supervisore d'eccezione. E poi c'è il campo, certo, dove un Dream-team che ancora cerca di diventare una squadra, il Chelsea, affronta una squadra, cioè la Lazio, che cerca di ritrovare il gol, entusiasmo e una vittoria importante. Un risultato di prestigio chiamato a cancellare l'amara beffa (e le polemiche) di Milano e capace di far lievitare le ambizioni biancocelesti nel gotha europeo. La grande attesa è accompagnata dal freddo, pungente, che attanaglia Londra senza smorzare i contenuti della sfida. Tutto è pronto, la Lazio non vuole più sbagliare, è prima nel girone e intende mettere al sicuro la qualificazione. La grinta del tecnico La banda Mancini è un paradigma di buoni propositi. La declinazione è sempre la stessa, come l'imperativo: vincere. «Preferisco perdere per aver cercato di prendere tre punti, piuttosto che perdere dopo essermi difeso», è l'equazione perfetta del tecnico che poi vuole tenere alta la guardia e incensa il Chelsea. «Non hanno punti deboli e non è vero che ancora deve diventare una squadra: le partite le decidono sempre le individualità e loro ne hanno da vendere. Crespo e Veron? A loro consiglierei di rimanere a riposo. Sono due grandi giocatori, non c'è dubbio. Ci divertiremo, perché il girone si deciderà solo alla fine. Il calcio inglese è più divertente del nostro ma stasera speriamo che a divertirsi siano solo i nostri tifosi». Infine una battuta su Abramovich, il deus ex-machina di questo squadrone costruito a suon di milioni, di euro. «Mi tengo stretto Longo, Ranieri me lo devo invidiare». Fiore raccoglie il testimone del tecnico e rilancia. «Cerchiamo un risultato importante dopo il ko di Milano. Dobbiamo essere più attenti ma stasera faremo una grande partita. Servirà la Lazio migliore». La formazione L'undici-base è ancora avvolto nel mistero ma Mancini assicura che no, non ci saranno stravolgimenti. Due certezze: Oddo in campo dal primo minuto, con Stam-Mihajlovic al centro e Stankovic riportato in zona centrale. Poi ecco le possibili sorprese: Zauri a centrocampo e Muzzi in attacco. In dubbio Albertini, comunque in vantaggio, al momento, su Giannichedda e Dabo. Ballottaggio Inzaghi-Corradi, con quest'ultimo favorito. Conferma scontata per Peruzzi e Favalli. Sarà ancora 4-4-2. Per sfaldare le certezze del Chelsea e far brillare le stelle biancocelesti nel firmamento londinese.

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